Un anziano pensionato di 79 anni, noto come il signor Peppino (nome di fantasia), è stato recentemente vittima di un tentativo di truffa attraverso una comune tattica di telefonata ingannevole. Il signor Peppino, che vive da solo nella via Carlo Rosini nel quartiere Carmine di Pozzuoli, è preso di mira da un truffatore che ha cercato di sfruttare la sua buona fede. L’approccio utilizzato dal truffatore è noto come “telefonata trappola”. Utilizzando la scusa che il “figlio” del signor Peppino si trovava in difficoltà economica e aveva bisogno del suo aiuto finanziario, il truffatore ha creato uno stato di ansia e preoccupazione nel pensionato. Non solo il delinquente conosceva il nome del presunto figlio, ma sapeva anche che lavorava in provincia di Genova.
Il truffatore ha comunicato telefonicamente al signor Peppino che un “caro amico del ragazzo” sarebbe passato a casa sua per ritirare 2.000 euro da consegnare direttamente al suo “figlio”. Di fronte a questa situazione preoccupante, il pensionato ha deciso di rivolgersi alla figlia, che fortunatamente abitava nelle vicinanze. La figlia è pronta ad agire e si è posizionata sul balcone in attesa dell’arrivo del presunto truffatore.
La tattica di difesa della figlia si è rivelata efficace. Quando il truffatore si è presentato, ha notato la presenza della donna sul balcone e ha deciso di allontanarsi immediatamente. Questa mossa ha permesso alla figlia di evitare il truffatore e impedire che il signor Peppino venisse coinvolto ulteriormente nella situazione rischiosa.
L’abilità della figlia nel riconoscere il pericolo e nel prendere misure rapide ha contribuito a sventare il tentativo di truffa. Questo caso è un promemoria di quanto sia importante essere vigili e consapevoli delle possibili truffe telefoniche o inganni, specialmente quando si tratta di situazioni che coinvolgono richieste di denaro o informazioni personali.