Napoli, una città ricca di storia e vitalità, finisce al centro di un’operazione congiunta delle Unità Operative Avvocata, Chiaia e Investigativa Centrale della Polizia Locale, insieme al personale dell’Unità Operativa Vomero. Questa iniziativa ha portato al sequestro di migliaia di articoli contraffatti e al contrasto dell’abusivismo commerciale, dimostrando la determinazione delle forze dell’ordine nel mantenere la legalità e garantire la sicurezza dei cittadini.

In un’azione volta a proteggere i consumatori e l’integrità delle marche originali, i “Caschi Bianchi” – come sono spesso chiamati gli agenti della Polizia Locale – hanno individuato e sequestrato circa cinquemila articoli contraffatti. Tra questi si contavano occhiali, vestiario, monili, cover per cellulari e souvenir falsificati. Le attività si sono svolte in diverse zone della città, con particolare attenzione alle aree collinari e al Porto di Napoli.

Nella zona collinare, gli agenti hanno scoperto e sequestrato oltre trecento articoli contraffatti, tra bracciali, collane griffate e occhiali falsi. La presenza di articoli contraffatti rappresenta una minaccia per l’economia legale e per le aziende che investono nella ricerca e nello sviluppo di prodotti autentici. Il responsabile di questa attività illecita è dunque denunciato all’Autorità Giudiziaria per violazione dell’articolo 474 del Codice Penale, che riguarda la vendita di merce contraffatta.

Nella zona del Porto, in via Toledo, nei Quartieri Spagnoli e nelle aree circostanti, gli agenti hanno affrontato un altro problema serio: l’abusivismo commerciale. Oltre alle migliaia di articoli posti in vendita abusivamente, hanno scoperto quattro “carrettini” utilizzati per la vendita di granite, ma che mancavano completamente delle basilari norme igieniche. Questo genere di attività rappresenta un rischio per la salute pubblica e mina la fiducia dei consumatori.

In alcuni casi, i Caschi Bianchi hanno rinvenuto i carretti abbandonati lungo la strada, mentre in altri sono riusciti a fermare i trasgressori. Gli abusivi sono stati multati per oltre 13.000 euro, dimostrando che le autorità sono determinate a far rispettare le leggi commerciali e a preservare la qualità dell’ambiente pubblico.