In un atto di disperazione e determinazione, quattro donne sfollate a seguito del tragico crollo del palazzo avvenuto il 16 luglio 2023 in corso Umberto, Torre del Greco, hanno scelto una protesta pubblica per far sentire la loro voce. Sfuggendo dall’ombra dell’incertezza, si sono sporgiate da una finestra situata al primo piano del Palazzo Baronale, che funge da municipio, attirando l’attenzione delle autorità locali e dei media. Le donne, costrette a lasciare le proprie case a causa dell’inagibilità degli immobili colpiti dal crollo, hanno scelto un gesto clamoroso per far emergere le difficoltà e le sfide che stanno affrontando in questa situazione di emergenza abitativa. La scena ha attirato l’attenzione dei passanti, suscitando simpatia e compassione per il loro stato.
Le forze dell’ordine, rappresentate dai carabinieri della compagnia di Torre del Greco, sono intervenute immediatamente per garantire la sicurezza delle donne durante la loro protesta. I vigili del fuoco e i servizi sociali si sono schierati sul posto, dimostrando la sensibilità delle autorità nei confronti della situazione delicata che queste donne stanno affrontando.
L’intervento che ha calmato gli animi e ha portato alla fine della protesta è stato quello del vicesindaco Michele Polese. Con empatia e ascolto, Polese ha affrontato la questione direttamente con le donne, dimostrando la sua disponibilità a comprenderne le preoccupazioni e a cercare soluzioni.
Il comunicato di ieri, che annunciava la necessità per le donne di lasciare l’hotel entro il 20 agosto e l’assegnazione di un contributo di 2500 euro, ha creato ulteriori tensioni e incertezze. Tuttavia, sembra che una sorta di accordo sia raggiunto tra le parti coinvolte. Dopo il 20 agosto, le donne saranno trasferite in un altro hotel, questa volta a Trecase, dove rimarranno almeno fino alla prima settimana di settembre. In seguito, saranno esplorate ulteriori soluzioni alloggiative per garantire loro un’adeguata sistemazione a lungo termine.