Da alcuni giorni, la torre A1 del Centro Direzionale è presa di mira da ladri di rame, mettendo in allerta il consorzio GeSeCeDi, responsabile della sicurezza dell’area. Grazie all’operatività intensificata delle guardie, un tentativo di furto è finito interrotto in modo tempestivo. Proprio alla torre A1 del Centro Direzionale, i ladri di rame stavano cercando di portare a termine il loro colpo. Le guardie di sicurezza si sono mobilitate per prevenire il furto, rendendo l’area un obiettivo sensibile. In tarda serata, le guardie del consorzio hanno notato una catena spezzata e un uomo all’interno del parcheggio della torre A1, che in passato era di proprietà dell’ex Wind. Rendendosi conto dell’azione sospetta, hanno deciso di circondare l’edificio e di aspettare l’intervento dei carabinieri, poiché erano in numero troppo esiguo per intraprendere un’azione diretta.

Un Intervento Coordinato

Poco dopo, con il sostegno di tre autopattuglie dei carabinieri, le guardie di sicurezza sono entrate nell’edificio. Tuttavia, il sospetto è riuscito a sfuggire attraverso una porta antipanico. Nonostante il tentativo di fuga del malvivente, le guardie sono rimaste attente e determinate a risolvere la situazione. Più tardi, mentre cercavano di bloccare una porta antipanico con mezzi di fortuna, le guardie di sicurezza hanno udito un rumore provenire dalla zona sottostante dei parcheggi. Immediatamente, hanno allertato la centrale operativa e si sono affrettate a raggiungere la fonte del rumore. In un momento di grande tempestività, hanno scoperto un individuo che stava cercando di fuggire con una quantità di cavi di rame.

L’Intervento dei Carabinieri

Le guardie di sicurezza hanno agito rapidamente e bloccato il malvivente mentre tentava di allontanarsi abbandonando la refurtiva. Nel frattempo, i carabinieri sono chiamati in aiuto e, giunti sul posto, hanno preso in consegna il sospetto insieme alla refurtiva e agli attrezzi utilizzati per tranciare i cavi. La quantità di cavi di rame che il malvivente aveva con sé ammontava a circa 30 metri, mentre altri 100 metri circa erano pronti per essere asportati in pezzi di circa 2 metri.