Nonostante le polemiche, le denunce e i controlli, il prezzo della benzina continua a salire, generando proteste e malcontento tra i consumatori. In un periodo in cui molte persone sono in viaggio per le ferie estive o per il rientro a casa, fare il pieno si sta rivelando un peso finanziario sempre più pesante. Tuttavia, gli effetti del caro-carburante non si limitano solamente al portafoglio di chi viaggia in auto, ma si estendono al carrello della spesa, poiché in Italia ben il 88% delle merci che giungono sugli scaffali dei negozi viaggia su strada, secondo quanto sottolineato dalla Coldiretti.
La crescita dei prezzi della benzina, infatti, avrà inevitabilmente ripercussioni sui costi di trasporto delle merci, aumentando l’inflazione e incidendo sui beni di prima necessità. In questo contesto, l’associazione dei consumatori Codacons ha annunciato la sua intenzione di presentare una denuncia contro il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nel mirino ci sono le accise, che rappresentano introiti statali di circa 2,2 miliardi di euro, e che il Codacons definisce come “appropriazione indebita” e “speculazione da aggiotaggio” nei confronti dei consumatori.
La scorsa settimana, il Codacons aveva già annunciato denunce simili a 104 Procure e alla Guardia di Finanza. La richiesta chiara è quella di ridurre immediatamente le accise, poiché si ritiene che una diminuzione del prezzo della benzina di 20 centesimi non avrebbe conseguenze negative per le casse dello Stato. Questa situazione ha acceso ulteriormente il dibattito politico. L’opposizione attacca il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, accusandolo di non agire in maniera concreta per contenere il caro-carburante.
Nel panorama politico italiano, il tema dei prezzi dei carburanti ha innescato critiche incrociate tra le diverse fazioni. Emma Pavanelli, deputata del Movimento 5 Stelle, ha esortato l’esecutivo a “lavorare pancia a terra per abbassare le accise”, richiamando le promesse elettorali. Raffaella Paita e Luigi Marattin di Italia Viva hanno fatto notare come le accise, che il Ministro Urso attribuisce al rialzo dei prezzi, sono reintrodotte dal governo stesso dopo un precedente taglio.
In questo contesto, Antonio Misiani, responsabile economico del Partito Democratico, ha sottolineato come il Ministro dell’Interno Salvini, in passato, avesse dichiarato che i prezzi della benzina non avrebbero superato i 2 euro al litro, ma che tale limite è stato superato. Il dibattito sui carburanti, quindi, non solo coinvolge i consumatori, ma ha generato un acceso confronto tra i partiti politici riguardo alle responsabilità e alle soluzioni per affrontare il problema del caro-carburante.