Il nuovo fisco italiano è un passo più vicino alla realtà con l’approvazione della Delega Fiscale all’ultimo passaggio nel Senato. Le modifiche introdotte dalla maggioranza in commissione sono confermate, aprendo la strada a un’approvazione definitiva lampo alla Camera già in questa settimana. Il nuovo sistema fiscale prevede incentivi per i contribuenti virtuosi, l’abolizione delle sanzioni penali per le aziende che collaborano con il fisco, e nuovi metodi di pagamento delle tasse, come il RID bancario e le carte.

La Delega Fiscale affronta vari aspetti della fiscalità italiana, inclusa la riduzione delle aliquote dell’Irpef e dell’Iva, la rimodulazione delle agevolazioni fiscali e la semplificazione dei sistemi di pagamento delle tasse. Un nodo importante è la necessità di trovare le risorse per finanziare le misure, considerando il rallentamento dell’economia nel secondo trimestre.

Uno dei principali obiettivi del nuovo fisco è premiare i contribuenti virtuosi. Si ipotizza una transizione verso l’aliquota unica dell’Irpef riducendo a tre le attuali quattro aliquote. La progressività verrebbe mantenuta attraverso le detrazioni, focalizzate su famiglia, casa, salute e istruzione. Inoltre, per i lavoratori dipendenti, è previsto uno sconto sui guadagni derivanti da straordinari o premi di produttività, applicabile sulle tredicesime.

Un’altra novità significativa è l’abolizione delle sanzioni penali per le aziende che scelgono di collaborare con il fisco. Questa misura riguarda soprattutto le grandi imprese, ma si sta valutando di estenderla anche alle aziende di medie dimensioni. Sarà importante per le aziende dimostrare comportamenti collaborativi e comunicare preventivamente i rischi fiscali.

Il nuovo fisco introduce la possibilità di pagare le tasse tramite RID bancario o carte di pagamento, semplificando il processo per i contribuenti.

Con l’approvazione definitiva della Delega Fiscale da parte della Camera, il Governo avrà il compito di attuarla con decreti delegati che definiranno il fisco italiano del futuro. Saranno necessari 24 mesi per l’approvazione di questi decreti, che includeranno anche la riduzione delle agevolazioni fiscali e l’applicazione dell’«imposta minima nazionale» per multinazionali con stabilimenti nel Paese ma che pagano poche tasse.