Un incidente apparentemente banale si è trasformato in una scoperta di proporzioni significative quando i carabinieri in servizio di controllo del territorio hanno riscontrato un fatto sospetto nella zona della cabina dell’Enel situata in via Santonastaso a Casagiove. L’episodio ha portato al rinvenimento di armi da guerra nascoste e a una serie di indagini in corso. Tutto ha avuto inizio con il suono distintivo di un motore che ha accelerato improvvisamente, attirando l’attenzione dei militari presenti nella zona. Una vettura si è allontanata dalla cabina dell’Enel a una velocità sospetta, facendo perdere rapidamente le proprie tracce. Questo comportamento insolito ha sollevato i sospetti dei carabinieri, che hanno deciso di intervenire immediatamente per indagare sulla situazione.

I carabinieri della locale Stazione, già in transito per un servizio di controllo del territorio, hanno deciso di ispezionare la cabina dell’Enel dove avevano notato l’auto accelerare via. Durante l’ispezione, hanno fatto una scoperta sconcertante: all’interno di un borsone abbandonato nei pressi della cabina, sono state trovate tre armi da guerra di alto potenziale.

Le armi rinvenute sono risultate essere due fucili FAL calibro 7,62 e un mitragliatore di produzione sovietica. Ciascuna delle armi era dotata di una matricola identificativa, ma sorprendentemente non erano registrate nelle banche dati di riferimento. Le armi erano prive del relativo munizionamento.

Di fronte a questa scoperta inquietante, i carabinieri hanno prontamente sequestrato le armi, iniziando un’indagine dettagliata per scoprire l’origine delle armi e il motivo per cui erano nascoste vicino alla cabina dell’Enel. L’assenza di munizioni ha sollevato ulteriori interrogativi su quali potessero essere gli intenti di chi le aveva nascoste in quel luogo.

L’indagine è attualmente in corso e i carabinieri della Stazione di Casagiove stanno lavorando per identificare i responsabili di questa situazione e stabilire se ci fossero ulteriori circostanze che giustificassero il nascondere armi da guerra in un luogo pubblico.