La cella del carcere sta diventando sempre più una “location” preferita per fare spettacolo sui social media. Ultimamente, un video su TikTok è stato girato da detenuti a Poggioreale, dove mangiano un gelato e mostrano uno spinello. Questo non è un caso isolato, poiché sui social media esistono numerose altre pubblicazioni simili. Aldo Di Giacomo, segretario generale del Spp (Sindacato Polizia Penitenziaria), esprime preoccupazione riguardo a questa tendenza, ricordando che non è la prima volta che si verificano episodi simili, come ad esempio detenuti-neomelodici che hanno girato un video musicale o il capo di un clan pugliese che ha pubblicato video mentre era ai domiciliari.

Il carcere è diventato un luogo in cui alcuni detenuti trovano un’opportunità per farsi notare e ottenere attenzione attraverso i social media. Purtroppo, questi video spesso mostrano comportamenti inappropriati, come il consumo di sostanze stupefacenti o altre azioni contrarie alle normative carcerarie.

I social media offrono un’ampia varietà di contenuti, e talvolta le pubblicazioni dei detenuti possono diventare vere e proprie sezioni di scelta per alcuni utenti. Questa tendenza solleva diverse preoccupazioni riguardo alla gestione delle informazioni provenienti dal carcere e alla possibilità di un uso improprio della rete da parte dei detenuti.

Il segretario generale del Spp, Aldo Di Giacomo, richiama l’attenzione su episodi simili verificatisi in passato. Ad esempio, detenuti-neomelodici a Poggioreale avevano girato e trasmesso un video musicale, e in un altro caso, il capo di un clan pugliese aveva pubblicato video mentre era ai domiciliari. Questi casi dimostrano che il fenomeno non è nuovo e continua a essere motivo di preoccupazione per le autorità.