I social media sono diventati il palcoscenico di un’indignazione diffusa dopo che sono emersi post di sostegno e ammirazione per il presunto assassino di Giuseppe Turco, il 17enne accoltellato a morte la scorsa notte a Casal di Principe. La denuncia è sollevata dal deputato di Alleanza Verdi Sinistra, Francesco Emilio Borrelli, che ha sottolineato come nella società attuale, uccidere il prossimo sia diventato un atto eroico, se non addirittura normale. Borrelli ha evidenziato che i post ritraggono il presunto assassino insieme ad amici che pubblicamente lo sostengono. Questo fenomeno ha suscitato profonda preoccupazione e richiamato l’attenzione sulla necessità di una riflessione sul disagio giovanile e la promozione di una svolta culturale.

Anche il deputato casertano della Lega, Gianpiero Zinzi, ha sottolineato la necessità di una riflessione sul disagio giovanile, sottolineando che non ci dovrebbero essere sconti per chi, per motivi futili, spezza vite giovani. Severino Nappi, capogruppo della Lega in Consiglio regionale della Campania, ha ribadito l’importanza di affrontare il fenomeno dei coltelli che sembrano uscire continuamente come se nulla fosse, evocando l’ergastolo che ha colpito la madre di Giuseppe Turco come una ferita ancora aperta.

Amalia di Iorio, la cui esperienza personale si intreccia drammaticamente con quella di Giuseppe Turco, avendo perso suo figlio Emanuele dieci anni fa ad Aversa per una coltellata da parte di un ragazzo di 17 anni, ha commentato il fatto, affermando che si tratta di un altro minore accoltellato per motivi futili e che le mamme non possono più sopportare questa realtà.