Un’operazione congiunta delle forze dell’ordine ha portato alla luce un’attività illegale di dimensioni considerevoli nel comune di Lioni. Padre e figlia, originari di Castellammare di Stabia, sono riarrestati per nuove accuse legate a una truffa aggravata nei confronti della rete pubblica elettrica. Inoltre, quattro albanesi, precedentemente arrestati il 27 giugno per il reato di coltivazione di cannabis in un casolare a contrada Oppido di Lioni, sono coinvolti nell’attività di furto di energia elettrica.
Le indagini condotte dai carabinieri hanno rivelato che i sei soggetti hanno sottratto illegalmente oltre due milioni e mezzo di chilowatt di energia elettrica dal luglio 2018 al luglio 2023. Questo comportamento ha provocato un danno economico alla rete pubblica elettrica stimato intorno ai quattro milioni e mezzo di euro.
La maxi-piantagione di cannabis, scoperta in precedenza, consisteva in 453 piante di canapa, 49 delle quali erano in fase di essiccazione, e 800 grammi di erba pronta per essere confezionata e venduta. Inoltre, sono sequestrate altre 2100 piante di cannabis alte un metro nel territorio di Teora.
L’operazione, denominata “Continuum Bellum,” è condotta dai carabinieri di Castellammare di Stabia insieme ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, dimostrando un’efficace collaborazione tra le forze dell’ordine nella lotta contro il crimine organizzato.
I due arrestati, padre e figlia di 74 e 52 anni, risiedono da anni a Lioni e si trovano attualmente agli arresti domiciliari. La situazione è stata monitorata con attenzione e il personale di Enel Energia è coinvolto nelle indagini per accertare l’entità del furto di energia elettrica.