L’inflazione, come fenomeno economico, colpisce in maniera differenziata le persone e le regioni, e spesso gli effetti si manifestano in modo più gravoso per coloro che hanno redditi più bassi. È un’imposta iniqua che può aumentare le disuguaglianze sociali ed economiche. In particolare, la situazione in Campania evidenzia una spesa media per famiglia in beni durevoli nettamente inferiore rispetto alla media nazionale, con una differenza di 665 euro. Questo dato sottolinea una disparità nel potere di acquisto e una maggiore difficoltà nell’acquistare beni durevoli per le famiglie campane.
Secondo l’allarme lanciato dalla Banca d’Italia, sono le famiglie più povere a subire le conseguenze più pesanti dell’inflazione. A dicembre 2022, il tasso di inflazione annuo per i nuclei familiari più poveri era del 17,9%, rispetto al 9,9% delle famiglie appartenenti al quinto più alto della spesa. Questa disparità mette in luce come l’inflazione possa aggravare le disuguaglianze sociali ed economiche, colpendo in modo significativo i redditi delle famiglie più svantaggiate.
L’aumento dei prezzi dei prodotti finali sta avendo un impatto significativo sulla dinamica dei consumi. Secondo l’Osservatorio dei consumi Findomestic, in collaborazione con Prometeia, si registrano cali nei consumi di beni durevoli superiori alla media regionale e nazionale in province come Benevento (-5,5%), Salerno (-4,6%) e Avellino (-3,8%). Anche a Napoli (-1,8%) e Caserta (-2,5%) si osserva una flessione, seppur meno marcata.