Dopo due giorni di intensa ispezione da parte dei carabinieri di Ros, Gis e Sis, la ricerca del corpo della piccola Kata all’interno dell’ex hotel Astor, nel quartiere fiorentino di Novoli, ha dato esito negativo. Nonostante l’edificio sia scandagliato da cima a fondo, compresi tetto e fogne, la bimba peruviana scomparsa dieci giorni fa non è ancora ritrovata. Le indagini hanno portato gli inquirenti a concludere che il rapimento di Kata è avvenuto il 10 giugno e che il suo sequestratore o sequestratori l’hanno portata fuori dall’edificio che era occupato abusivamente. Nonostante le telecamere posizionate in via Maragliano e via Boccherini non abbiano registrato la sua uscita, né dai cancelli né dal portone principale, si ipotizza che il sequestratore abbia scelto una via di fuga sul retro dell’ex hotel Astor.

In particolare, gli investigatori sono sospettosi del fatto che ci sia un varco nella recinzione del giardino di un’abitazione adiacente, che collega il cortile interno dell’Astor all’area dei box condominiali, con uscita su via Monteverdi. Questo varco, ottenuto rompendo la rete e il traliccio per i rampicanti, potrebbe consentire il passaggio di una bambina di 5 anni. La presenza della vegetazione rende difficile ai residenti notare eventuali movimenti sospetti, poiché i loro balconi si affacciano su quella zona.

Si ipotizza che chi ha rapito Kata abbia potuto metterla in un borsone e scavalcato il muretto confinante con i garage, per poi fuggire su via Monteverdi, dove non sono presenti telecamere di videosorveglianza. Le immagini ricavate da una telecamera esterna di un appartamento, che inquadra il cortile interno dell’ex hotel, non sembrano fornire una visione chiara sulla dinamica del rapimento.