I militari della Compagnia e del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna hanno dato esecuzione a un decreto di fermo emesso oggi nei confronti di due minorenni (entrambi di 16 anni) gravemente indiziati di omicidio volontario, commesso con l’aggravante dei futili motivi e della crudelta’. Il provvedimento e’ conseguente ad una ininterrotta attivita’ investigativa, condotta dai reparti operanti a seguito del decesso di Friederick Akwasi Adofo, 40enne ghanese, occorso in ospedale per un grave trauma cranico ed emorragia cerebrale, dopo essere soccorso in strada nella notte tra domenica e lunedi’.
Gli approfondimenti, subito avviati dai militari dalla Stazione Carabinieri di Pomigliano d’Arco, e svolti con l’intervento dal Nucleo Operativo e Radiomobile di Castello di Cisterna e del Nucleo Investigativo, si sono incentrati sull’acquisizione e successiva minuziosa analisi delle telecamere presenti nella zona in cui la vittima è soccorsa. Proprio una telecamera, installata in un esercizio commerciale, ha ripreso la violenta aggressione, improvvisa e immotivata, da parte dei minori nei confronti della vittima, che si trovava da sola sulla pubblica via.
I due, dopo aver colpito al volto l’uomo, hanno continuato a sferrare calci e pugni, la maggior parte dei quali indirizzati al capo, quando ormai la vittima era immobile a terra. E’ quindi posta in essere dai carabinieri una sistematica raccolta di immagini impresse nei sistemi di videosorveglianza della citta’. I video estrapolati hanno permesso di ricostruire il percorso dei due giovani aggressori ed ottenere ritratti piu’ nitidi dei relativi volti: il successivo raffronto con i contenuti multimediali pubblicati dai medesimi sui propri profili social network, ha definitivamente consentito la loro individuazione.
Dalla visione dei profili social dei due ragazzi indagati e’ emersa la presenza di contenuti che esaltano la violenza, con immagini di coltelli e bastoni retrattili. Nel corso delle perquisizioni locali svolte presso le abitazioni degli indagati, sono stati rinvenuti indumenti utili alle indagini. Il provvedimento eseguito e’ una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso la quale sono ammessi mezzi di impugnazione.