Schede elettorali alterate con il voto di preferenza aggiunto in un secondo momento e con matita non regolamentare. Questa l’accusa formulata dalla Procura di Napoli Nord nei confronti di Maria Luigia Iodice, consigliere regionale campano del gruppo di maggioranza “Psi-Campania Libera-Noi di Centro-Noi Campani”, per la quale i magistrati aversani hanno chiesto il rinvio a giudizio per il reato di falsificazione o alterazione di schede elettorali. Ne dà notizia il quotidiano “Cronache di Caserta”. Il giudice Raffaele Coppola ha fissato l’udienza preliminare al 27 giugno.

La vicenda risale alle elezioni regionali del 2020, alle quali Iodice, 66 anni, si è candidata nella lista “Noi Campani” di Clemente Mastella a sostegno della ricandidatura di Vincenzo De Luca a presidente della Regione Campania. Iodice, candidata nella circoscrizione provinciale di Caserta, finì eletta con 6.692 voti di preferenza. Secondo la Procura aversana Iodice, “in concorso con soggetti non identificati” e “in veste di istigatore”, avrebbe “alterato 13 schede elettorali” nella sezione 9 del comune di San Cipriano d’Aversa, “aggiungendo ai voti di preferenza già espressi dagli elettori il nominativo ‘Iodice’ vergato in ciascuna scheda dalla stessa mano e con matite non regolamentari”; sotto la lente degli investigatori è finita anche un’ulteriore scheda, con un unico voto di preferenza per Iodice, “espresso con l’utilizzo di matita anti regolamentare e annullata in sede di scrutinio”.

Le indagini sono scattate a seguito della denuncia presentata dal primo dei non eletti, Agostino Stellato detto “Steve”, difeso dagli avvocati Renato Labriola e Francesco Parente, che ha anche presentato ricorso prima al Tar e poi al Consiglio di Stato, in entrambi i casi rigettato.