“Noi andiamo avanti nell’interesse della nostra Città e ringrazio la Commissione che a titolo gratuito ha lavorato a questo progetto, certi che le reazioni impulsive lette in questi giorni e i cambiamenti di opinioni, seppur legittimi, lasceranno il passo alla ragionevolezza. Lasciamo che il senso di comunità prevalga sulla logica del singolo che per troppi anni non ha prodotto i risultati che una terra baciata come la nostra avrebbe potuto conseguire”. Il sindaco di Vico Equense, Peppe Aiello, torna sulla vicenda relativa all’istituzione della De.Co., la denominazione comunale di origine, promossa dal Comune della Costiera a tutela della pizza a metro.
Un provvedimento che ha suscitato la protesta dei gestori del locale “Pizza a Metro – Università della Pizza”, gli eredi di Gigino Dell’Amura, i quali rivendicavano la primogenitura del prodotto. “Era il 3 marzo – ricorda il sindaco – quando annunciavamo la presentazione della De.Co. e ieri alla presenza degli assessori regionali Nicola Caputo e Felice Casucci, e del vicesindaco della Città Metropolitana Giuseppe Cirillo e del vicepresidente Anci Campania Luigi Carbone abbiamo mantenuto l’impegno e ufficializzato la prima Denominazione Comunale nel nome di una nostra eccellenza, la “Pizza di Vico a metro””.
“La Denominazione Comunale di Origine (De.Co.) – precisa il sindaco – è un’attestazione che può essere attribuita da un Comune per riconoscere, promuovere e tutelare i prodotti agroalimentari e artigianali, locali e particolarmente caratteristici del proprio territorio. Scegliemmo per annunciare il progetto il ristorante Pizza a metro perché siamo legati alla storia di un prodotto che grazie all’intuizione del fondatore Luigi Dell’Amura è diventato un’eccellenza simbolo di condivisione e convivialità conosciuto in tutto il mondo. Infatti, ricordo che nella diretta del Tgr all’interno della attività fu realizzata una meravigliosa pizza di due metri”.
“Il fine di questa iniziativa – conclude Aiello – è molto semplice: basti pensare a tutti i prodotti nati nella nostra terra che nel corso degli ultimi decenni la nostra città si è vista sottrarre e che di fatto sono diventati cavalli di battaglia di altre località. Ieri ci siamo schierati al fianco dei nostri imprenditori per tutelare questo prodotto e abbiamo raccolto l’entusiasmo di tante pizzerie, dell’associazione Pizza a Vico rappresentata da Michele Cuomo. Hanno tutti colto l’importanza del progetto e continuano con la loro passione a portare avanti la nostra identità. Prossimamente lo faremo per altre eccellenze vicane”.