Il progetto pilota “Autismo in ReTe Sardegna”, promosso dalla onlus “ReTe per il Sociale” e finanziato dalla Fondazione di Sardegna e da Enel Cuore Onlus, si è concluso con risultati che hanno superato le aspettative. Il programma, avviato a settembre 2021 in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Sassari e le Unità Operative di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza (UONPIA) di Sassari e Olbia, ha offerto supporto a 24 famiglie con figli affetti da sindrome dello spettro autistico nell’area del nord della Sardegna.
Una delle principali novità introdotte da questo progetto è l’adozione di una terapia low-cost denominata Terapia Mediata Genitoriale (TMG), o anche Terapia Mediata Genitoriale Cooperativa, che si propone di abbattere i costi delle cure tradizionali e di potenziare la formazione di personale e familiari. La TMG coinvolge non solo il bambino o l’adolescente con autismo, ma anche la triade familiare allargata e gli eventuali caregiver, ponendo l’accento sulla cooperazione e la partecipazione attiva dei genitori nella terapia del proprio figlio.
Di cosa si tratta
Il progetto ha anche previsto la formazione di operatori sanitari, tra cui psicologi, logopedisti, tecnici della riabilitazione psichiatrica e neuropsichiatri infantili, che sono selezionati e formati per la diagnosi e la Terapia Mediata Genitoriale. Gli specialisti del Bambin Gesù di Roma hanno fornito supporto e supervisione durante le terapie alle famiglie e ai pazienti, contribuendo alla crescita delle professionalità locali coinvolte nella formazione sulla sindrome dello spettro autistico.
Un’altra importante iniziativa del progetto è stata la formazione di insegnanti ed educatori, al fine di individuare precocemente i segni dell’autismo e poter intervenire in modo efficace nelle scuole. Nel corso del 2022, è realizzato un corso teorico base online per insegnanti ed educatori delle scuole di Sassari, Porto Torres e Sorso, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulla necessità di una diagnosi precoce e di contrastare la stigmatizzazione dei comportamenti clinici, didattici, familiari e sociali associati all’autismo.