Riecco il triste fenomeno della prostituzione nei pressi degli scavi di Pompei, nonostante si pensasse che fosse debellato. La polizia sta intensificando il controllo della zona, al fine di contrastare le “squillo”, i loro clienti, i venditori abusivi e i cosiddetti “chiammisti” (persone che attirano i clienti verso le prostitute). In seguito ai controlli, due donne di origini est-europee sono fermate mentre cercavano di adescare possibili clienti nella zona degli scavi. Emesse per loro due ordini di allontanamento dalle “zone rosse” della città, validi per 48 ore, con l’obbligo di non avvicinarsi ai marciapiedi di via Plinio per almeno due giorni. Questo provvedimento rappresenta il primo passo verso il Daspo urbano, ovvero il divieto d’accesso alle aree urbane per almeno un anno, nel caso in cui le due donne non rispettino l’ordine di allontanamento.

Inoltre, la città di Pompei ha approvato il Daspo urbano nel novembre 2021, al fine di contrastare la movida violenta, gli ubriaconi, i chiammisti, le guide turistiche non autorizzate e le prostitute. La polizia sta anche intensificando il controllo contro i parcheggiatori abusivi.

Le zone di intervento individuate sono otto, tra cui il Parco Archeologico e il Santuario di Pompei, Piazza Falcone e Borsellino, il centro commerciale La Cartiera, le scuole e i presidi sanitari, i parchi e i giardini, le aree interne delle infrastrutture fisse e mobili ferroviarie di trasporto pubblico, le aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati e spettacoli, e gli svincoli autostradali.