La trasformazione sociale che ha portato gli uomini a svolgere sempre più spesso compiti domestici e familiari, insieme alla crescente partecipazione delle donne al mondo del lavoro, ha portato la legge italiana a fare importanti passi avanti nella tutela dei diritti dei neogenitori. Con il decreto legislativo 105 del 2022, infatti, è ampliato il congedo di paternità obbligatorio, che fino ad ora era riservato solo alla madre. Il padre ha ora diritto a un congedo di 10 giorni da utilizzare entro i primi 5 mesi di vita del neonato. Inoltre, durante il periodo di congedo, il datore di lavoro non può licenziare il neogenitore. Questo diritto esteso anche al padre era già previsto per la paternità alternativa, ma ora è esteso anche alla paternità obbligatoria.
Questa novità è recepita dalla circolare Inps numero 32 del 2023, che sottolinea anche la possibilità per il neogenitore di ottenere la Naspi, l’indennità di disoccupazione, in caso di dimissioni volontarie durante il periodo in cui il datore di lavoro non può licenziarlo.
Questa norma è un importante passo avanti nella tutela dei diritti dei neogenitori, che potranno godere di una maggiore protezione durante il periodo di congedo di paternità. La legge si sta adeguando alle trasformazioni sociali che stanno avvenendo, riconoscendo sempre di più il ruolo dell’uomo nella gestione della casa e della famiglia. La paternità è infatti un momento fondamentale nella vita di un padre e di un figlio, e questi diritti riconosciuti dal decreto legislativo 105 del 2022 rappresentano un passo avanti importante nella tutela della famiglia e della genitorialità.