L’aggressione subita dalla giornalista Barbara Di Palma e dalla sua troupe de La Vita in Diretta mentre si trovavano a Pontecagnano Faiano per realizzare un servizio sulla morte di Marzia Capezzuti, è un fatto aberrante e inqualificabile. L’episodio, che ha visto la giornalista Rai sputata in faccia da uno dei familiari dei soggetti coinvolti nell’omicidio della giovane, rappresenta un attacco alla libertà di stampa e alla democrazia stessa.
Il lavoro dei giornalisti è fondamentale per la società, in quanto permette di informare il pubblico su eventi e fatti che riguardano la collettività. L’aggressione subita dalla troupe Rai dimostra che spesso il loro lavoro è ostacolato o addirittura impedito da soggetti che preferiscono mantenere l’opacità sui propri comportamenti e sulle proprie azioni. Ecco cosa ha detto in diretta la giornalista in lacrime: “Una persona che ti sputa in faccia è la cosa peggiore… mi sento sporca, è la cosa più umiliante, oltre a insulti e parolacce, cose irripetibili, offese omofobe e inenarrabili, quello che resta è l’umiliazione. Credimi Alberto, è la cosa più brutta che possa succedere”.
È importante che le istituzioni e la società tutta si mobilitino contro ogni forma di violenza e di intimidazione nei confronti dei giornalisti. Il diritto alla libertà di stampa è garantito dalla Costituzione e rappresenta uno dei fondamenti della democrazia. Attacchi come quello subito da Barbara Di Palma e dalla sua troupe non possono essere tollerati.