Le famiglie con figli hanno sempre bisogno di aiuti economici per far fronte alle spese che derivano dall’educazione dei propri figli. Tuttavia, la proposta del Governo di uno sgravio fiscale di 10.000 euro per ogni figlio ha suscitato alcune polemiche perché molte famiglie temono di non poter garantire una stabilità economica per tutto il periodo di crescita del bambino.
Per fortuna, esistono già bonus disponibili che possono aiutare le famiglie a far fronte alle spese quotidiane dell’asilo nido. L’INPS ha recentemente comunicato delle novità sul bonus asilo nido che possono essere molto utili per le famiglie che hanno bisogno di questo tipo di aiuto.
In particolare, il bonus asilo nido prevede un rimborso di 3.000 euro all’anno per i primi tre anni di vita del bambino, a condizione che la famiglia abbia pagato la retta dell’asilo nido pubblico o privato convenzionato. Il rimborso varia in base all’ISEE del nucleo familiare, con i nuclei con redditi più bassi che ricevono un rimborso annuale massimo di 3.000 euro e poi un progressivo calo fino a zero.
Il rimborso può essere fruito ogni volta che la famiglia carica sul portale dell’INPS il documento che prova il pagamento della retta dell’asilo nido. La scadenza per la consegna della documentazione della retta dell’asilo nido è prorogata al 30 giugno 2023, per cui la famiglia ha più tempo per ottenere il rimborso.
Per usufruire del bonus asilo nido, è possibile inviare la documentazione telematicamente attraverso il sito web o l’applicazione dell’INPS. Chi usufruisce del bonus asilo nido 2023, la scadenza per la consegna della documentazione è fissata al 31 luglio 2024. Per chi invece usufruisce del bonus asilo nido 2022, la scadenza è stata prorogata al 30 giugno 2023.
In ogni caso, è importante che la famiglia conservi tutta la documentazione richiesta per ottenere il rimborso del bonus asilo nido. Tra i documenti richiesti ci sono le fatture, i bollettini postali o bancari, le informazioni e la partita IVA della struttura frequentata dal bambino, il codice fiscale del bambino, il periodo di frequenza e i dati anagrafici del genitore o di chi copre la retta mensile.