Il governo italiano sta lavorando per cercare di ridurre una delle tasse più pesanti per i cittadini italiani, ovvero l’IVA. L’obiettivo è di azzerare l’IVA per alcuni beni di prima necessità, come pane, pasta e latte, introducendo così una sorta di “aliquota zero”. Attualmente, questi prodotti sono tassati al 4%, mentre altri beni e servizi sono tassati al 5%, 10% o addirittura al 22%. L’ipotesi di azzerare l’IVA per questi prodotti era stata già avanzata in passato, ma poi era stata accantonata. Ora, il governo sta cercando di riprovarci. Inoltre, per i beni tassati al 10%, come carne e pesce, l’obiettivo è di dimezzare l’IVA, portandola al 5%.

Questa proposta è volta a ridurre la pressione fiscale sui cittadini italiani, soprattutto su coloro che hanno meno risorse economiche a disposizione. Pane, pasta e latte sono prodotti di larghissimo consumo e l’eliminazione dell’IVA potrebbe avere un impatto significativo sulle spese delle famiglie. Inoltre, la riduzione dell’IVA sui prodotti alimentari potrebbe essere una mossa strategica per sostenere l’agricoltura italiana e le imprese alimentari, che hanno subito gravi danni durante la pandemia di Covid-19.

Tuttavia, questa proposta ha sollevato alcune critiche. Alcuni sostengono che la riduzione dell’IVA sui beni di prima necessità potrebbe portare a un aumento dei prezzi su altri prodotti. Inoltre, la riduzione dell’IVA potrebbe comportare una riduzione delle entrate fiscali, che potrebbe essere compensata da un aumento delle tasse su altri beni o servizi.