La Procura di Nocera Inferiore ha contestato a tre persone e a una società agricola di Pagani una serie di reati tra cui l’intestazione fittizia di beni, la truffa aggravata, la ricettazione e l’autoriciclaggio. Secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri del Nucleo Investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Salerno, Luigi Celentano, un settantenne con precedenti specifici, insieme ad un prestanome incensurato, avrebbe aperto una fittizia attività di compravendita di auto di lusso ed epoca, la Pignataro Auto, per commettere truffe contro concessionari esteri, in particolare Olanda e Germania, e ripulire i proventi economici attraverso due imprese compiacenti.
Il modus operandi di Celentano e del suo complice era sempre lo stesso: prima costituivano un’azienda fantoccio registrandola alla Camera di commercio e individuando come sede operativa un ufficio presso strutture commerciali eleganti, comprensive di servizi di segretariato con personale dedicato, dando in tal modo una parvenza di affidabilità e serietà. Successivamente, inviavano centinaia di mail verso vari stati dell’Unione Europea, allegando liste di veicoli di pregio a prezzi concorrenziali per raggirare clienti di società estere di compravendita di auto di lusso, ritenuti più facilmente raggirabili.
Il sistema
Dopo aver acquisito somme di denaro illecitamente attraverso la commissione di truffe, Celentano e il suo complice falsificavano i contratti stipulati aumentando i prezzi pattuiti per replicare alle doglianze dei clienti e giustificare la mancata consegna delle auto anche in sede civile. Le somme di denaro illecitamente acquisite erano trasferite su molteplici conti correnti riferiti sempre alla Pignataro Auto, per poi essere bonificate verso i conti di aziende compiacenti situate a Pagani e Boscoreale, anch’esse raggiunte dal sequestro preventivo, poiché le operazioni di trasferimento del denaro sono valutate come ricettazione.
In base alle prove raccolte, la Procura di Nocera Inferiore ha contestato a Celentano, al suo complice e alla titolare della ditta individuale di Boscoreale i reati di intestazione fittizia di beni, truffa aggravata, ricettazione e autoriciclaggio. Le tre persone coinvolte sono colpite dalla misura restrittiva dell’obbligo di dimora con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, mentre la società agricola di Pagani è sottoposta a sequestro preventivo di 650 mila euro.