La notizia dell’arresto del cittadino georgiano Irakli Narimanidze al suo arrivo all’Aeroporto di Napoli Capodichino ha suscitato molte reazioni tra i media e l’opinione pubblica. Era giunto a Napoli in charter per assistere alla partita del suo connazionale Khvicha Kvaratskhelia. Narimanidze, infatti, era ricercato dalle autorità greche per la condanna di 10 anni di reclusione per il tentato omicidio di due cittadini greci. L’arresto è avvenuto grazie all’attività preventiva svolta dalla Polizia di Frontiera aerea, finalizzata al contrasto dell’immigrazione illegale. La sinergia tra i servizi di polizia italiani e greci ha consentito di individuare il cittadino georgiano che aveva ottenuto il passaporto il giorno prima del suo arrivo a Napoli.

Le attività preventive svolte dalla Polizia di Frontiera aerea hanno dimostrato l’importanza dell’utilizzo di sistemi collegati a banche dati di polizia nazionali ed internazionali per l’individuazione preventiva di passeggeri colpiti da misure cautelari. Questo permette di intervenire nei confronti di cittadini in possesso di titoli di viaggio contraffatti o privi dei requisiti previsti per l’ingresso sul territorio nazionale.

La cattura di Narimanidze ha evidenziato anche l’importanza della cooperazione internazionale tra i servizi di polizia per contrastare il fenomeno dell’immigrazione illegale e del crimine transnazionale. Una partita di Kvara è quindi costata molto cara all’uomo.