Il prossimo mese di marzo 2023, l’Inps effettuerà il pagamento della rivalutazione delle pensioni con arretrati. Tuttavia, il maxi assegno sarà destinato solo a coloro che hanno un reddito superiore a 2.101,52 euro (che corrisponde a quattro volte il minimo), mentre coloro che hanno un reddito inferiore riceveranno un assegno maggiorato del 7,3% a partire da gennaio. La rivalutazione dell’importo della pensione per coloro che hanno un reddito tra quattro e cinque volte il minimo sarà dell’85% dell’inflazione, ovvero del 6,205%, mentre per coloro che hanno un reddito tra cinque e sei volte il minimo sarà del 53% dell’inflazione, ovvero del 3,869%.

Le percentuali di rivalutazione scendono all’aumentare dell’importo della pensione, fino ad arrivare all’appena il 32% per chi ha assegni superiori a 10 volte il minimo (5.253,81 euro al mese), con il recupero rispetto all’aumento dei prezzi del 2,336%.

L’importo complessivo da prendere a base della perequazione è determinato considerando le prestazioni erogate da enti diversi dall’Inps e le prestazioni erogate dall’Inps, escludendo alcune prestazioni a carico di assicurazioni facoltative, del Fondo clero ed ex ENPAO, indennizzi per la cessazione dell’attività commerciale, che sono perequate singolarmente.