La vicenda delle suore di clausura commissariate a Pienza sta suscitando molte reazioni e dibattiti in Italia. Da un lato, alcune persone sono solidali con le suore e sostengono il loro diritto a scegliere la madre superiora che preferiscono, dall’altro lato ci sono coloro che criticano l’apertura delle monache ai social media e alle attività commerciali. Il pomo della discordia è l’apertura di una pagina Facebook vietata dalla Santa Sede che ha poi commissariato il convento.

È importante sottolineare che la vita delle suore di clausura è regolata da norme molto rigide, che prevedono la separazione dal mondo esterno e la dedicazione alla preghiera e alla meditazione. In questo contesto, l’apertura delle suore ai social media e alle attività commerciali può essere vista come un’apertura alla società contemporanea e come un tentativo di mantenere vivo il loro monastero e la loro comunità.

Tuttavia, la situazione delle suore di Pienza sembra essere particolarmente complessa, e le ragioni del commissariamento e del cambio di madre superiora sono ancora poco chiare. Resta da capire se e come la situazione si evolverà, e se le suore saranno in grado di trovare una soluzione che soddisfi tutti gli interessi in gioco.