L’assegno unico universale rappresenta una misura di aiuto alla natalità destinata a tutte le famiglie italiane con almeno un figlio minore di 18 anni. Dal momento del suo lancio, nel marzo dello scorso anno, questa misura ha sostituito quasi tutte le agevolazioni esistenti per la famiglia, fatta eccezione per il bonus nido.
Quest’anno, circa 7 milioni di famiglie (con 11 milioni di beneficiari) potranno beneficiare dell’assegno unico universale, e per coloro che hanno già in pagamento l’assegno dallo scorso anno, non ci sarà bisogno di rifare la domanda, in quanto il rinnovo sarà effettuato in automatico. Tuttavia, sarà necessario aggiornare l’Isee entro il 28 febbraio per ricevere la somma spettante adeguata alla situazione economica. Se l’indicatore non viene aggiornato entro questa data, si riceverà solo l’importo minimo di 50 euro. È comunque possibile comunicare l’Isee anche nei mesi successivi, fino al 30 giugno, senza perdere gli arretrati.
Per avere il rinnovo automatico con la somma adeguata al reddito, sarà necessario presentare l’Isee aggiornato sul sito dell’Inps o rivolgersi a un Caf. Invece, per chi non avesse ancora richiesto l’assegno o per chi ha visto la propria richiesta respinta, revocata, rinunciata o decaduta, è possibile presentare una nuova domanda.
L’assegno unico universale si configura come una misura universale, poiché non fa distinzione tra le famiglie in base al loro reddito, ma fornisce una somma fissa mensile per ogni figlio minore di 18 anni. Tuttavia, l’importo dell’assegno varia in base al numero dei figli e alla loro età, partendo da un minimo di 50 euro al mese per i primi due figli e arrivando a un massimo di 400 euro per i nuclei familiari con tre figli o più.