A partire dal mese di marzo, l’INPS effettuerà il conguaglio per gli arretrati dell’assegno unico e universale, previsti dalla legge di Bilancio 2023, che ha introdotto maggiorazioni per figli piccoli. Tuttavia, questa novità non è applicata alla mensilità di febbraio, e quindi arriverà solo a marzo. Il mese prossimo, saranno pagati tutti gli arretrati alle famiglie che ne hanno diritto, ma c’è il rischio che l’INPS, dopo aver fatto le dovute valutazioni, effettui una trattenuta delle somme pagate in più.
Chi potrebbe perdere dall’arrivo del conguaglio sono invece le famiglie che in questi mesi non hanno regolarizzato un ISEE con omissioni o difformità. La domanda di assegno unico e universale può essere istruita e liquidata anche con ISEE difforme o con omissioni. In questo caso, però, “l’utente ha comunque l’obbligo di regolarizzarlo entro la fine dell’anno”. Chi non lo ha fatto, ne pagherà le conseguenze con il conguaglio, con la quota eccedente che sarà recuperata.
I casi specifici
Le famiglie monogenitoriali che hanno richiesto la maggiorazione (di massimo 30 euro per figlio) riconosciuta laddove entrambi i genitori lavorino, ma ad alcuni non erano dovuti, potrebbero invece dover restituire l’importo con il conguaglio. L’INPS ha infatti interrotto i pagamenti, rinviando al conguaglio il recupero delle somme accreditate nei mesi precedenti (quindi fino a un massimo di 210 euro per figlio).
Inoltre, coloro che potrebbero aver diritto agli arretrati sono i beneficiari del reddito di cittadinanza. Tutte quelle famiglie che da marzo a maggio potrebbero aver beneficiato di un importo più basso di quello effettivamente spettante, laddove la mancanza di dati abbia compromesso la regolarità del calcolo. Tuttavia, il conguaglio potrebbe slittare ad aprile per i percettori di reddito.
In sintesi, il conguaglio degli arretrati dell’assegno unico e universale rappresenta una buona notizia per le famiglie che ne hanno diritto. Tuttavia, è importante ricordare che chi non ha regolarizzato l’ISEE con omissioni o difformità o ha richiesto maggiorazioni non dovute potrebbe dover restituire le somme accreditate in precedenza.