In Italia, come in molti altri paesi del mondo, la pandemia ha avuto un impatto significativo sulla vita delle persone, non solo dal punto di vista sanitario ma anche economico. L’aumento del costo della vita ha creato preoccupazioni e disagi per molte famiglie, in particolare per quelle con un reddito basso. Per alleviare questa situazione, il governo italiano ha deciso di istituire vari bonus e agevolazioni, come il bonus casa per i giovani under 36 o quelli sociali, come la carta acquisti, che aiuta le persone a comprare beni e servizi di prima necessità con una ricarica di 80 euro ogni due mesi. Inoltre, ci sono anche bonus sull’acqua potabile, bonus casalinghe e il bonus bicicletta che aiutano a ridurre le spese quotidiane.

Ma il mese di marzo porterà una nuova opportunità per coloro che hanno bisogno di occhiali a scopo correttivo. Si tratta del bonus occhiali, un’agevolazione introdotta dalla Legge di Bilancio 2020 che però non era ancora attiva. Questo bonus ha un valore di 50 euro e può essere richiesto per l’acquisto di occhiali o lenti a contatto a scopo correttivo.

Il bonus occhiali è finanziato dal Fondo per la tutela della vista, che dispone di un fondo di 15 milioni di euro nel periodo 2021-2023. È destinato solo a coloro che hanno un reddito inferiore a 10.000 euro e può essere richiesto una sola volta per ciascun membro della famiglia.

Come ottenerlo

La piattaforma del Ministero della Salute per richiedere il bonus occhiali sarà attiva a breve e richiederà l’utilizzo dello SPID, CIE o CNS. Una volta registrati, si potrà richiedere il voucher, che potrà essere speso solo dai rivenditori che si sono accreditati sulla piattaforma. La lista di questi rivenditori sarà disponibile sulla piattaforma stessa. Il voucher dovrà essere utilizzato entro 30 giorni dalla richiesta.

In conclusione, il bonus occhiali può essere un’opportunità importante per molte persone che non possono permettersi di comprare occhiali a scopo correttivo a causa dei costi elevati. Questo incentivo non solo aiuterà a migliorare la qualità della vita di molte persone, ma anche a ridurre l’onere economico delle famiglie che ne hanno più bisogno.