Chi, nel 2022, ha percepito un trattamento pensionistico di valore complessivo superiore a 2.101,52 euro lordi mensili, deve attendere fino a marzo per vedere tale importo aumentare in base all’inflazione registrata l’anno scorso. La rivalutazione di tali assegni non avverrà con la mensilità di febbraio, come si era ipotizzato, ma sarà effettuata con la prima rata utile dopo l’approvazione della legge di Bilancio 2023. La perequazione, di norma, è effettuata con la mensilità di gennaio, quando gli importi in pagamento l’anno precedente sono aggiornati al valore stimato dell’inflazione di tale anno, nonché al valore definitivo di due anni prima.
Quest’anno, però, è caratterizzato da due “anomalie”: l’adeguamento al valore definitivo del 2021 è anticipato negli ultimi mesi del 2022 e poiché nel disegno di legge di Bilancio 2023 era prevista una modifica delle regole della rivalutazione, l’approvazione della norma si stava dilungando, il 22 dicembre Inps ha deciso di posticipare la rivalutazione.