Con l’approvazione in ritardo della Manovra 2023, l’INPS si trova in difficoltà nel effettuare i calcoli degli assegni previdenziali rivalutati. Questo ha causato un ritardo nell’accredito degli aumenti previsti per gennaio 2023. Tuttavia, non bisogna disperare. L’INPS ha dichiarato che provvederà a fare gli accrediti dei maxi assegni spettanti ad inizio mese di febbraio 2023. Gli effetti della rivalutazione monetaria a sette fasce si faranno sentire solo i primissimi giorni del secondo mese del corrente anno. Nei casi peggiori, il maxi assegno previdenziale potrebbe arrivare a marzo 2023. Oltre agli aumenti spettanti, i pensionati si vedranno accreditare anche gli arretrati ed i conguagli che l’INPS non è riuscita a computare prima del 3 gennaio 2023, data di accredito delle pensioni.

A ricevere il maggiore aumento perequativo per l’anno 2023 sono i percettori delle pensioni minime che hanno compiuto i 75 anni. Questa platea di pensionati percepirà il bonus 75. Una determinata categoria di pensionati potrà beneficiare di un aumento pari a 1800 euro sul cedolino INPS. Chi sono questi pensionati? Sono quelli che nel 2022 percepivano un assegno previdenziale INPS di importo pari a 4000 euro (importo lordo), ovvero 2826 euro (importo netto). Con l’aumento perequativo previsto dalla nuova Finanziaria del Governo Meloni, l’importo della pensione aumenterà a 4263 euro (importo lordo), ovvero a 2976 euro (importo netto). La variazione mensile netta è pari a 150 euro, che moltiplicata per 12 mensilità, danno come risultato 1800 euro di aumento all’anno. Per controllare l’importo che sarà accreditato a febbraio, è bene prendere visione del cedolino INPS, che mette in evidenza le voci che compongono l’assegno previdenziale.