Di certo tutti oggi sentiamo parlare costantemente di body shaming, per chi non lo sapesse è l’atto di deridere qualcuno per una sua caratteristica fisica. È infatti dimostrato che questa pratica può creare traumi nella psiche della vittima, alimentando paure ed insicurezze che possono dare luogo a rapporti malsani col proprio corpo. Se vi capita o vi è capitato in passato di scherzare con qualche amico o conoscente su quel difettuccio fisico che troppo o poco si nota, vi conviene non farlo più. Inoltre, molta più attenzione è posta nell’uso dell’emoticon su i social, dato che secondo una sentenza della Corte di Cassazione depositata qualche giorno fa, l’utilizzo di una emoticon per schernire le caratteristiche fisiche di qualcuno è da considerarsi body shaming e diffamazione.

I fatti

La questione è partita a seguito del caso di una donna ipovedente, che è presa in giro in un post di Facebook da un suo concittadino, il quale, scherzando sulla scarsa viabilità del Comune ha utilizzato la frase ‘Mi verrebbe da scrivere occhio di lince, ma ho rispetto per la gente sfortunata’ , accompagnando il tutto con diverse faccine sorridenti, e facendosi scherno del reale problema della parte civile.

Una leggerezza costata un po’ troppo è che ha avuto un andamento giudiziario altalenante.
In prima istanza, il Tribunale di Varese aveva condannato l’imputato per diffamazione obbligandolo a pagare 800 euro di multa e 2000 di risarcimento. Successivamente, il mal capitato era stato assolto dalla Corte d’Appello di Milano che aveva declassato la questione in ingiuria, reato che è stato poi abrogato.

A ribaltare la situazione, la sentenza della Cassazione che ha accolto la richiesta della parte civile sostenendo che prendere in giro una persona per le sue caratteristiche fisiche è di certo un’aggressione alla sua reputazione. Volendo utilizzare un insegnamento social. “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre”.