Reina: Sul secondo gol potrebbe fare meglio, per quanto il tiro sia particolarmente angolato e forte. Le critiche sui social dopo la rete di Bernardeschi, oggi paiono francamente eccessive e gratuite. Resta un ruolo da migliorare nell’immediato futuro, per quanto non va sottovalutato il peso ‘carismatico’ del portiere iberico. Voto 5.5

Chiriches – Albiol: L’infortunio del rumeno che stava giocando con personalità e sicurezza, condiziona il rendimento difensivo azzurro. Lo spagnolo, ammonito dopo meno di un minuto, non ha particolari colpe sui tre gol presi. Voto 6.5 – 6

Hysaj – Ghoulam: Impreciso e non sempre attento il giocatore ex Empoli; spinge molto l’algerino, costretto però a soffrire la vivacità di Chiesa, figlio d’arte dal futuro garantito. Voto 5.5 – 6-

Zielinsky: Alterna errori gravi e pericolosi a strappi che danno fluidita’ al Napoli. Voto 6-

Hamsik: Primo tempo di livello, nella ripresa troppe leggerezze. Voto 6

Diawara: Tocchi semplici e lineari per dare equilibrio alla squadra, ma nel secondo tempo questo lavoro gli riesce meno. Voto 6+

Callejon: Difficile vada sotto la sufficienza, pur non risultando decisivo. Voto 6

Mertens: Un gol ed un rigore procurato e non sembrava in giornata… Voto 7

Insigne: Gol strepitoso e tanta qualità. Voto 7+

Maksimovic: Non entra bene in gara, non lo si crocifigga per la prestazione non esaltante di stasera, per un difensore subentrare a partita in corso poi non è mai semplice. Voto 5+

Allan: Contributo sufficiente. Voto 6

Gabbiadini: Non era facile calciare quel rigore all’ultimo secondo, probabilmente da ex… Saluta presumibilmente Napoli con un gol che vale un punto, ma che soprattutto evita una sconfitta. Merita una piazza che valorizzi appieno le sue peculiarità. In bocca al lupo Manolo. Voto 7

Sarri: Partiamo da un dato di fatto: la partita di Firenze è stata FALSATA dal sestetto arbitrale, ma su questo ci torneremo. Difficile da commentare un pari acciuffato all’ultimo battito, che sa comunque di beffa per come la gara si è evoluta. Sfortunato il primo pari nato da una deviazione della barriera, il loro momentaneo vantaggio somiglia maledettamente e troppo al gol di Defrel in Napoli-Sassuolo. Il vero rammarico è per quel 2-2 giunto dopo meno di un minuto dalla rete del vantaggio, una squadra non ingenua, cattiva, decisa, mentalizzata, a Bernadeschi non avrebbe concesso di girarsi sin dal cerchio di centrocampo e involarsi senza alcuna resistenza… Ha ragione Mertens quando dice che la contesa andava chiusa nel primo tempo, ma non sempre ti riesce capitalizzare la mostruosa mole di gioco che produci. I problemi/limiti di questo Napoli sono gli stessi emersi anche nel suo momento meno brillante: incapacità di cambiare atteggiamento mentale/tattico (non ‘banalmente’ il modulo), non saper ‘addormentare’/gestire la gara. Il nostro delizioso fraseggio funziona solo se proiettato ad offendere, non ha alcuna capacità ‘dormiente’. Manca poi strutturalmente una determinazione agonistica forte, si tratta di un handicap che ci trasciniamo dall’immediato dopo Mazzarri. Compagine bella, organizzata e ‘modernamente’ europea, ma troppo narcisista, una simile ‘chiccheria’ poi puoi permettertela solo se hai un tasso tecnico complessivo superiore alla media e di livello assoluto. Faccio una sorta di mea culpa ed un passo indietro: aveva ragione Sarri a definire dopo Napoli – Sassuolo, la sua creatura ancora immatura, ma le migliorie nell’atteggiamento mentale/tattico deve programmarle/apportarle l’allenatore. Una squadra deve saper cambiar pelle nel corso dei 90 minuti e ancor più durante la stagione; non una questione ‘ingenuamente’ tattica, ma di lettura del match: pecchiamo di esperienza, manca il famoso ‘allenatore in campo’. Poi ci sono gli errori individuali che fanno rabbia, perché paiono figli di un approccio superficiale, quasi ‘snobistico’, ma che in fondo derivano da quel modus operandi profondamente ‘europeista’ che è nel dna di molti dei nostri ragazzi. Nessuna critica feroce, il Napoli ha giocato come sa nel bene e nel male, proponendo gioco e subendo il ritorno dei toscani guidati dall’esuberanza e dal talento cristallino di Bernardeschi e Chiesa. La rosa è forte, la squadra ha una sua fisionomia precisa, fin troppo rigida, deve crescere e maturare.

Arbitro: In tre minuti due ammonizioni, una per parte, entrambe parse eccessive, se non inventate, soprattutto quella di Kalinic. Eppure se al 44’minuto, l’attaccante viola simula vistosamente in area di rigore, devi ammonirlo e buttarlo fuori, la partita sarebbe presumibilmente finita dopo quel sacrosanto rosso. Insieme a Orsato, l’addizionale di porta che ‘suggerisce’ il mancato secondo giallo, indirizza il match; nessun vittimismo e nessuna lettura complottista anti-Napoli, solo un arbitraggio inadeguato. Qualche dubbio pure sui secondi gialli non tirati fuori a Tomovic e Maxi Olivera nel secondo tempo. Sul gol, Insigne parte in millimetrico off-side, si tratta però di un fuorigioco ‘ininfluente’, l’azzurro non si avvantaggia della posizione irregolare, nel momento in cui riceve il pallone è già in ‘movimento’ per rientrare ed accentrarsi. Ovviamente resta l’errore dell’assistente di linea. Netto il rigore concesso nel finale.

Fiorentina: Una delle ‘delusioni’ di questa prima metà di stagione, tanti giovani interessantissimi, Bernardeschi, in stato di grazia contro il Napoli e Chiesa su tutti. Dovrebbe lottare per un posto in Europa League, ma l’amalgama trovato lo scorso anno sembra ancora lontano.