«Vogliamo comunicarle, nel solco di un dialogo con alcune amministrazioni passate, quanto il Consiglio Pastorale ha evidenziato nel novembre scorso in merito alla situazione ambientale e al nostro territorio». Sono le parole con cui comincia la lettera del consiglio pastorale della parrocchia di Sant’Antonio da Padova inviata al sindaco di Poggiomarino, Leo Annunziata, una missiva scritta i proprio pugno dal parroco don Aldo D’Andria, che con misericordia ma anche rabbia disegna l’attuale scenario di Poggiomarino.

«Il rilievo sul dato di realtà che ogni cittadino solleva fa emergere una condizione igienica estremamente precaria: strade sporche, rifiuti abbandonati e non smaltiti non solo in periferia ma anche al centro. Cani randagi che, nella ricerca di cibo, aprono le buste della spazzatura provocando dispersione dei rifiuti che imbrattano ulteriormente i luoghi di deposito, dove i topi si alimentano e si moltiplicano», c’è ancora scritto nella missiva.

E poi: «L’incenerimento di materiali vari con produzione di diossina la cui tossicità è nota a tutti. I liquami che il nostro territorio assorbe, provenienti dalle vasche Pianillo e Fornillo, sono un fattore di forte e devastante impatto che moltiplica la diffusione di patologie gravi e spesso mortali. Così come l’esistenza di antenne private per la telefonia mobile collocate in prossimità di edifici abitati con una popolazione particolarmente esposta all’insorgenza di tumori. Nel Consiglio Pastorale – scrive ancora il parroco – è stato denunciato tra l’altro l’elevato livello di disagio sociale per la mancanza di sicurezza e l’assenza quasi totale di controllo sul territorio: scenario di furti ricorrenti e lesivi, l’assenza di vigilanza sulle nostre strade specialmente alla villetta di via nuova san Marzano dove tanti preadolescenti e adolescenti in prima e tarda serata fanno uso di droga e di alcol, lo sversamento impunito di rifiuti per le strade».

Insomma, non solo ambiente ma anche degrado di carattere civile contro cui, secondo il sacerdote ed il consiglio pastorale, l’Amministrazione comunale può mettere un freno con la proprio azione. «Stiamo percependo come cittadini un senso di immobilismo totale a livello amministrativo, quasi un abbandono di responsabilità da parte di coloro che sono chiamati al servizio dell’amministrazione pubblica. Fiduciosi dell’accoglimento di quanto richiesto – conclude la lettera – il Consiglio Pastorale formula a lei e alla sua Amministrazione gli auguri per un Natale di speranza e di solidarietà per tutti, nonché per un anno nuovo di rinascita sociale». Insomma, in alcuni tratti, se non si è allo scontro diretto poco ci manca.