Cercavano probabilmente carte d’identità da rubare e da immettere sul mercato dei documenti, ma stavolta alle bande specializzate nei furti è andata male, anche se hanno lasciato una vera e propria rovina tra gli uffici dell’Anagrafe e del comando di polizia municipale. È avvenuto a Poggiomarino dove i ladri sono penetrati di notte nel centro polivalente di via XXV Aprile, riuscendo a forzare la serrature di una delle porte.

Secondo quanto raccolto, i malviventi si sarebbero introdotti dapprima presso gli sportelli comunali dove hanno messo a soqquadro tutto, e dove poi hanno trovato la cassaforte che di solito contiene appunto i documenti personali vergini, quelli che poi possono essere venduti ai falsari di professione e che a loro volta rivendono carte d’identità simili al vero a chi ne ha bisogno per motivi criminali o per frodare le leggi sull’immigrazione. Utilizzando una fiamme ossidrica, la gang è riuscita a forzare la cassetta di metallo.

Ma qui la sorpresa: all’interno non c’erano carte d’identità ma altri incartamenti che sono stati lasciati sul posto, inservibili dunque per le intenzioni di chi cercava ben altro. Così l’attenzione si è spostata alle stanze adiacenti, a quelle che ospitano appunto il comando della polizia municipale. Poggiomarino, nell’estate di due anni fa, subì un furto di alcune centinaia di carte d’identità, ed i ladri avranno quindi pensato che stavolta i documenti vergini fossero custoditi dalle forze dell’ordine.

In un primo momento è stato semplice riuscire a rompere la serratura della porta, ed anche qui è cominciata la caccia alla cassaforte trovata dopo avere messo gli uffici completamente sottosopra. A quel punto è stata utilizzata nuovamente la fiamma ossidrica per aprire la seconda cassaforte, dove però non c’erano carte d’identità. La fretta nelle operazioni ha però portato ad un principio d’incendio proprio dei fogli di carta che si trovavano nella cassetta di sicurezza.

La banda ha dovuto addirittura utilizzare uno degli estintori in dotazione al comando della polizia municipale per spegnare il rogo che stava divampando a causa del tentativo di furto con scasso avvenuto solo a metà. A scoprire quanto avvenuto sono stati i dipendenti comunali che ieri mattina hanno trovato comando e uffici dell’Anagrafe in condizioni infernali.

Le indagini sono in carico agli stessi uomini dei vigili urbani guidati dal comandante Rita Bonagura: si cercherà di capire qualcosa dalle telecamere di videosorveglianza. Intanto, però, le carte d’identità vergini sono salve: qualsiasi sia il nascondiglio, non è stato scoperto dalla banda specializzata nei furti che ha tuttavia prodotto una serie di danni a spese della “cosa pubblica”.