È San Vitaliano, area Nolana, la cittadina campana maglia nera per lo sforamento delle polveri sottili: nel solo mese in corso, questo dicembre, la città in provincia di Napoli ha collezionato 70 giorni di sforamento di Pm10. Sono i dati di Legambiente Campania secondo cui «le città campane sono intrappolate sotto la cappa grigia dello smog». A Napoli, dall’inizio dell’anno, sono stati 171 i giorni di sforamento complessivamente nelle sette centraline che monitorano la città.
Il limite dei 35 giorni di sforamenti all’anno, con una concentrazione superiore ai 50 microgrammi per metrocubo, nel capoluogo napoletano è stato superato il 27 novembre. In Campania, sono otto le città fuorilegge per la qualità dell’aria, perché oltre la soglia limite per le polveri sottili Pm10 (35 giorni di sforamenti all’anno con una concentrazione superiore ai 50 microgrammi per metrocubo). Secondo i dati dell’Arpac elaborati da Legambiente, la maglia nera e record vanno a San Vitaliano (Scuola Marconi) dove i giorni di superamento al 13 dicembre 2016 sono stati 70; segue Sparanise con 68; terza Volla in provincia di Napoli con 61 sforamenti. E ancora Napoli (Via Argine) con 47 sforamenti, Pomigliano d’Arco (Area Asi) con 45 giorni, Acerra (Scuola Caporale) 41 sforamenti.
Chiudono San Felice a Cancello (C. Scolastico) 39 sforamenti e Avellino (Scuola Alighieri) con 38 sforamenti. L’emergenza smog che si è manifestata nel 2016, fanno sapere da Legambiente, non è stata sicuramente un’eccezione: evidenziarlo c’è l’andamento dei superamenti di Pm10 nel corso degli ultimi anni. Confrontando il periodo dal 2009 al 2015, emerge che nei sette anni le città coinvolte siano prevalentemente sempre le stesse. Benevento e Napoli risultano tra le città che hanno superato il limite 7 anni su 7, Avellino ha superato il limite 6 anni su 7 mentre Caserta e Salerno hanno superato i limiti di polveri sottili 3 anni su 7.