Un mini-campo rom nato alla periferia di Poggiomarino, nella frazione di Fornillo, al confine con Terzigno. È la denuncia effettuata da alcuni cittadini del posto, che si sono rivolti alle autorità competenti per «motivi igienico-sanitari». A segnalare lo scenario è l’amministratore di alcuni condomini della zona, che stimolato dai residenti ha scritto all’Asl Napoli 3 Sud, al Comune di Poggiomarino nelle persone del sindaco e del vicesindaco, alla polizia municipale, ed alla locale stazione dei carabinieri.
In sostanza gli abitanti temono per la propria salute a causa di alcuni comportamenti purtroppo tipici dell’etnia rom. Ma a differenza degli accampamenti che pullulano nelle aree nei dintorni di Napoli e Salerno, in questo caso i cittadini stranieri hanno affittato due appartamenti al piano terra di una palazzina: all’interno, fanno sapere i residenti di via Fornillo, vivono dalle 20 alle 25 persone tra uomini, donne e bambini. Insomma, di sicuro c’è il sovraffollamento anche se viene denunciato tutt’altro, pratiche che nessuno potrebbe sopportate davanti ai propri occhi e sotto al proprio naso.
Nella denuncia dell’amministratore, infatti, c’è scritto che i rom accatastano rifiuti abbandonati sulla terrazza al piano terra ed all’esterno delle proprie abitazioni; che svolgono attività rumorose ad ogni ora del giorno e della notte utilizzando trapani, martelli e altri utensili; che da quelle case arrivano quasi sempre cattivi odori di plastica bruciata; la creazione di una sorta di un piccolo accampamento proprio all’esterno dell’edificio; un’autocarrozzeria abusiva dove i rom lavorerebbero per la vendita di pezzi di ricambio come ferro vecchio; abusi edilizi all’intero degli appartamenti; e animali da compagnia tenuti senza il rispetto del vicinato. Insomma, un orizzonte che non è proprio il massimo e che naturalmente mette in apprensione chi vive a due passi.