Non c’è il dna di Giosuè Ruotolo sulla scena del duplice delitto di Pordenone: sul bossolo, intorno alla vettura dove sono stati trovati morti Trifone Ragone e Teresa Costanza non ci sono dunque tracce biologiche del militari 27enne di Somma Vesuviana, unico accusato della morte dei fidanzanti avvenuta a Pordenone e per cui si trova in carcere da ormai quasi un anno.

Niente dna neppure sulla pistola che dovrebbe essere quella del delitto, ma in questo caso era quasi chiaro: l’arma infatti è rimasta mesi nel lago di San Valentino ed ogni possibile traccia è stata cancellata. Più importanti, invece, i rilievi emersi sulla scena del crimine che sono la sostanziale novità dell’ultima udienza del processo. Intanto, nella prossima udienza, sono attese tre ragazze di Somma Vesuviana, amiche di Rosario Patrone, fidanzata di Giosuè, che saranno chiamate a testimoniare.