Hanno fatto molto discutere le immagini pubblicate sull’account Instagram di Adeb & Samer, che mostravano le fasi preliminari di un ritocchino ai capelli a base di Nutella; al di là del prodotto scelto, infatti, si è tornato a parlare delle tinture per le chiome e soprattutto dei loro effetti, spesso ignorati o trascurati.

Abed & Samer è un hair salon di gran tendenza a Beirut, capitale del Libano, che propone spesso trattamenti originali e molto creativi; dalle nostre parti è ovviamente meno noto, ma nelle scorse settimane hanno fatto scalpore e provocato molta discussione le immagini pubblicate sui canali social, che sono state riprese anche da riviste di settore come Marie Claire. Nella foto del profilo Instagram ufficiale, infatti, si vede un barattolo di Nutella tra le mani di un acconciatore, con la didascalia che parla di “fasi preliminari” per una tintura speciale.

La tintura alla Nutella. L’ultima novità di Abed & Samer è infatti questo originale (a dir poco) trattamento alla Nutella che consente di ottenere, secondo quanto dichiarato, uno spettacolare colore nocciola che, sempre stando ai creativi hairstylist arabi, non svanisce al primo lavaggio ma dura almeno due settimane. Più realistici i commenti degli esperti nostrani, che invece ritengono utile l’effetto Nutella per rendere i capelli più luminosi e lucenti, ma ne sconsigliano l’uso a livello casalingo e dubitano, infine, degli effetti a lunghissimo termine.

I rimedi dell’antichità. Questa notizia curiosa serve a riproporre un tema particolarmente delicato, quando si parla di salute delle chiome, ovvero i possibili effetti negativi delle tinture cui si sottopongono le ciocche. Reperti archeologici ritrovati nelle tombe dell’Antico Egitto svelano come già come allora le donne usavano unguenti misti a oli e un antico henné per cambiare il colore dei propri capelli, e anche a Roma esistevano ricette specifiche per ottenere la colorazione desiderata: eppure, non sono poche le controindicazioni che questi procedimenti possono generare.

La salute dei capelli. Non è corretto legare in maniera diretta l’incremento riscontrato di problematiche dei capelli come tendenza a spezzarsi o a cadere, aumento doppie punte, opacità o seborrea all’uso delle tinture, molto però dipende proprio da come sono eseguiti questi trattamenti e dal modo in cui si risciacquano le chiome sottoposte alle attenzioni speciali. Come rivelano gli esperti di hairclinic.it, infatti, alcuni prodotti impiegati per la tintura o per la permanente che non siano adeguatamente testati possono indurre reazioni allergiche e addirittura facilitare la caduta, mentre casi di permanente eseguita rischiano di provocare forme di alopecia anche grave.

Le tinture meno dannose. Il suggerimento, allora, è di preferire tinture per capelli temporanee, ovvero di durata molto breve e rimovibili già al primo shampoo, che servono a dare ai capelli riflessi di tonalità più scura o più chiara: in questo caso, infatti, si utilizzano prodotti costituiti da coloranti simili a quelli utilizzati dall’industria tessile, che danneggiano poco il capello e sono raramente causa di allergie.

Il parere della medicina. Differente invece il caso delle tinture più durature o delle permanenti; il professor Ferdinando Chiaradonna, docente presso l’università di Milano Bicocca in Biotecnologie e Bioscienze e Biochimica dei tumori, spiega infatti che “negli ultimi anni si è osservato un notevole aumento dell’uso delle tinture per capelli”, che ha portato diversi ricercatori a studiare “in maggiore dettaglio la relazione tra tinture e insorgenza dei tumori. In particolare alcuni hanno evidenziato una possibile associazione tra l’uso di tinture permanenti in maniera prolungata nel tempo (numero di anni) e frequente (in termini di numero di applicazioni cutanee per anno) e alcuni tumori quali quello della vescica, le leucemie e il linfoma non-Hodgkin”.

Il consiglio finale. Queste tinture permanenti, infatti, sono più aggressive per il capello “anche perché contengono al loro interno delle sostanze che possono essere sia degli allergeni, ma anche dei possibili agenti carcinogenici, in quanto in grado di favorire danno al DNA, inducendo quindi mutazioni che potrebbero partecipare all’insorgenza del tumore. Per contro, altri ricercatori non hanno evidenziato una correlazione diretta tra tinture permanenti e aumento dei tumori sia nelle categorie esposte professionalmente sia nei consumatori”. Insomma, gli studi sono ancora in fase iniziale, ma il suggerimento finale è quello di non esagerare mai in questi trattamenti.