Non solo gravi problemi di carattere igienico-sanitario, perché a sentire gli esperti quella “crosta” di rifiuti sul fiume Sarno a Poggiomarino, in quel possibile paradiso chiamato Longola, può rappresentare una minaccia maggiore per la popolazione, creando anche altre tipologie di disastri rispetto a quelli relativi alla salute. A lanciare l’allarme è l’ingegnere-civile “pasionario” Vincenzo Adamo, tra l’altro residente nella vicina Striano e dunque parte integrante della problematica.
E la non impossibile sciagura potrebbe verificarsi anche a breve, sarà infatti sufficiente una pioggia intensa, di quelle che portano il livello del corso d’acqua quasi a quello della terra circostante. La paura scatta per il ponte di San Marzano sul Sarno, proprio sul confine tra la città dell’Agro, Scafati e Poggiomarino, un punto di incrocio da sempre malamente gestito per le guerre di competenza tra i tre Comuni e le rispettive Province o Città Metropolitane.
Adamo, dunque, illustra cosa potrebbe realmente accadere senza alcun intervento in merito sul fiume più inquinato d’Europa: «In caso di forti piogge, il “pelo libero” del fiume tocca quasi il ponte (ed è un avvenimento che capita molto spesso in autunno ed in inverno ndr). Il materiale, se non rimosso ora, formerà un tappo e si corre il rischio di danneggiare il ponte. In sostanza quell’enorme strato di immondizia si bloccherebbe proprio sotto al passaggio creato per veicoli e pedoni, non riuscendo naturalmente a superare l’ostacolo. A quel la pressione potrebbe creare il “boom”».
Un suono onomatopeico che già da solo non è proprio incoraggiante e che secondo Adamo porterebbe quantomeno a rendere inagibile il ponte, un passaggio su cui ogni giorno transitano migliaia di veicoli leggeri e pesanti, oltre che altrettante persone a piedi. «Spero che non accada – conclude l’ingegnere-pasionario – ma di questo passo, al primo nubifragio, sembra quasi inevitabile, almeno che le autorità non ci mettano quanto prima le mani per impedire ogni problema».
La paura, insomma, fa novanta e pensare che il ponte possa crollare quando magari ci sono più veicoli in transito, fa certamente temere per qualche sciagura. Nei giorni di pioggia il Sarno è infatti sempre in piena e trascina tutto con una forza disarmante. Se le tesi dovessero essere confermate, la possibilità che ci scappi il morto non sono del tutto remote: «Soltanto allora qualcuno muoverà un dito», dice infine l’esperto.