«L’allarme torna ciclicamente e con esso la considerazione che i piani di evacuazione non sono sufficienti a scongiurare pesanti conseguenze. Sono 70 anni che il Vesuvio è silente, ma secondo due vulcanologi italiani una sacca di magma ospitata in una caldera tra il Vesuvio e i Campi Flegrei potrebbe risalire in superficie dando luogo ad una pericolosissima eruzione». A scriverlo è l’Huffington Post, giornale web presente in tutto il mondo con svariate versioni e piuttosto autorevole.

«Tra il 2000 e il 2012, sottolineano gli esperti al giornale, nella zona il suolo si sarebbe sollevato di almeno 20-30 centimetri. Un dettaglio preoccupante, che è stato accompagnato da una sequenza di micro terremoti, nuovi fumaroli ogni giorno e da ripetuti fenomeni dell’ormai famoso bradisismo flegreo, quale il sollevamento ed abbassamento del terreno».

«Un quadro inquietante, collocato in un’area fortemente a rischio, dove vivono oltre tre milioni di persone. Nonostante la rete di monitoraggio delle attività vulcaniche sia molto sviluppata, gli esperti sottolineano la necessità urgente di un nuovo piano d’emergenza. Indispensabile nell’eventualità di un’eruzione», conclude l’Huffington parlando di esperti italiani e non dunque di americani o giapponesi che già avevano fatto paura in passato.