Il Prefetto di Napoli, Gerarda Pantalone, ha incontrato i sindaci dei Comuni dell’area del Parco del Vesuvio, interessati recentemente da pericolosi incendi boschivi, che si sono propagati nel corso di più giorni, procurando oltre che gravi danni ambientali anche allarme nella cittadinanza e che sono oggetto allo stato di approfondimenti investigativi.

Insieme ai sindaci di Boscoreale, Boscotrecase, Ottaviano, Somma Vesuviana, Terzigno, Trecase, San Giuseppe Vesuviano, sono intervenuti il presidente dell’Ente Parco Vesuvio, il direttore regionale della Protezione civile, le forze dell’ordine, il comandante provinciale dei vigili del fuoco e l’incaricato per il fenomeno dei roghi di rifiuti in Campania.

Al momento, grazie all’encomiabile lavoro sinergico di tutte le componenti istituzionali coinvolte e dell’associazionismo, la fase critica è superata e non vi sono ulteriori focolai attivi. L’occasione è stata utile per una puntuale e concreta analisi della situazione e anche per la messa a punto di interventi da pianificare, nell’immediato e a più lunga scadenza. La priorità, assicurata dal presidente dell’Ente Parco, riferita alla manutenzione dei sentieri, all’illuminazione e alla videosorveglianza dell’area, costituisce la base per la più efficace prevenzione degli incendi e dei roghi.

Di rilievo anche il richiamo di attenzione rivolto dal prefetto ai sindaci sull’esigenza di rimuovere con tempestività e continuità i cumuli di rifiuti nelle aree periferiche, organizzando quotidianamente il servizio (che deve formare oggetto del rapporto contrattuale con le società incaricate), anche in forma associata tra Comuni limitrofi, per evitare la vulnerabilità del territorio in particolare nelle zone di confine

Infine, sul piano dei controlli il prefetto ha assicurato di aver disposto, in sede di riunione tecnica di coordinamento delle forze di polizia, sia il rafforzamento della presenza dell’Esercito nei siti più sensibili, che il potenziamento delle verifiche sulle aziende del settore tessile da parte delle Forze dell’ordine – con il coinvolgimento dell’Asl, dell’Ispettorato del Lavoro e delle polizie municipali – per contrastare l’illegalità e lo sversamento illecito degli scarti di produzione,  che costituisce causa di focolai.