«I miei avversari provano a parlare di programmi negli ultimi giorni, e solo adesso fanno venire professori ed esperti, ma è chiaro che di bilancio non ne capiscono nulla. Dicono che siamo “un’accozzaglia di…”, voi siete una banda di sfiduciati». Il sindaco uscente, Leo Annunziata, risponde dunque per le rime agli ultimi attacchi rivolti dal centrodestra prima del silenzio elettorale. «Noi abbiamo sempre pensato ai programmi ed a Poggiomarino, e proprio in questa settimana ci sono stati trasferiti circa 780mila euro per il completamento dell’ultimo stralcio del parco di Longola, e 120mila euro di anticipo di cassa per via Iervolino», annuncia ad una via Roma pienissima in cui viene bloccato il traffico per la massiccia partecipazione.
«Si chiude una campagna elettorale che ha mortificato loro e non noi, che ha rafforzato noi e non loro – continua – Abbiamo mantenuto la dignità anche per loro in questo paese. Io sono affezionato all’idea che classe politica è quella che vi chiede il voto. Non ci devono essere persone che si nascondono, che sono dietro le quinte». E poi la scelta di non volere “sponsor politici” sul palco: «Qui stasera volevano venire diversi esponenti del Pd, ho detto di “no” perché il comizio di chiusura del ballottaggio si fa da solo, si fa parlare il sindaco. Ed è stata già una campagna elettorale brutta e bassa, dall’altra parte ne hanno fatto una battaglia capitale e continuano così fino all’ultimo secondo».
E ancora: «Mi viene mossa l’accusa di non essere stato molto in piazza, ma sappiano che sono stato eletto per fare il sindaco e non prendere i caffè nei bar. Poi l’accusa arriva da chi in piazza non c’è mai stato, da chi era uno sconosciuto prima di questa campagna elettorale. Manterremo onestà e trasparenza – dice Annunziata – non ho fatto alcuna variante sui lavori pubblici, perché certi atti si fanno solo quando si vuole rubare».
«Ne abbiamo sentite tante più nelle case che sui palchi – dice Leo riferendosi a quelle che considera le offese personali – io se ho qualcosa da dirvi, ve lo dico qua. Non fermiamo il futuro, dobbiamo agire e con una Regione amica accadrà. In questi due giorni, noi manterremo il totale silenzio perché siamo rispettosi delle leggi. Per domenica (domani ndr) abbiamo chiesto e preteso la vigilanza assoluta nei seggi. Non si entra con il telefonino, non si fotografa il voto».
E infine l’ultima stoccata relativa alla campagna elettorale di Falanga che nel periodo del ballottaggio ha girato diverse case dei poggiomarinesi insieme a parte della sua squadra: «Se dovessi girare solo con i consiglieri più giovani mi vergognerei, io sono fiero di ognuno dei miei consiglieri comunali, di qualsiasi età siano. Io non rinnego nessuno della mia squadra, mentre invece c’è qualcuno che cerca di nascondere chi l’ha trainato con i voti delle liste».
Tra gli interventi dei candidati delle liste, lascia riflettere quello di Lucia Ranisi: «Dall’altra parte parlano di prostituzione, ma non tirano mai fuori la parola camorra, che poi è alla base dello sfruttamento delle donne». Carla Merolla afferma: «Evitiamo che vincano i “prestanome”, evitiamo che ad amministrare ci sia chi compra voti e chi minaccia di togliere il posto di lavoro». L’assessore uscente Alfonso Troiano dice: «Cinque anni fa parlavamo di “onda democratica”, oggi è uno tsunami che cresce ad ogni offesa che ci arriva dall’altra parte. Le liste hanno già scaricato Falanga, facendogli perdere 700 voti al primo turno».
L’ex sindaco Roberto Raffaele Giugliano dice: «Devo difendermi da chi oggi mi accusa di un danno erariale inesistente. Da quella vicenda l’Amministrazione Annunziata ha recuperato 600mila euro, mentre io evitai che Poggiomarino fosse ricoperta dai rifiuti». Infine il segretario cittadino del Pd e consigliere più votato Michele Cangianiello: «Finisce una campagna elettorale estenuante, fatta di tentativi di rissa e confusione. Noi non siamo uguali a voi e non lo siamo mai stati, noi non lucriamo su giovani e deboli, non mandiamo a casa il sindaco per la spartizione del “bottino”».