«La ricreazione è finita, è finita per l’avvocato Falanga e per i suoi». Il sindaco uscente, Leo Annunziata, apre così il suo comizio in via Iervolino in vista del ballottaggio di domenica. Insomma, una vera e propria sfida a quattro occhi davanti ad un numero impressionante di persone rispetto a quanti avevano seguito la marcia di avvicinamento al primo turno. «Sono costretto a rispondere ad una serie di imbecillità dette dal centrodestra – insiste il primo cittadino – Si vergognasse chi dice che non abbiamo previsto fondi per le ragazze madri, i bisognosi e per il sostegno agli affitti. Sono tutti provvedimenti attuati e che stiamo pagando senza alcuna interruzione».

E ancora: «Volete portarci sul vostro livello di infamità, ma Poggiomarino odia gli infami e soprattutto non si vende. Proprio per questo non ho paura del voto inquinato». Poi un occhio al voto della settimana scorsa: «Un capitano dovrebbe prendere più voti della sue liste, io ne ho presi 700 in più, Falanga molti di meno. Chi perde voti rispetto ai propri candidati non può essere un buon capitano. Vinceremo il ballottaggio, anzi non ci sarà storia». E inoltre: «Pretendo vigilanza spietata nei seggi, nessun presidente deve consentire l’accesso in cabina a chi è muniti di telefono cellulare, è un appello che vorrei accogliessero anche dagli altri palchi». Infine una battuta: «Nelle case vado da solo, senza farmi accompagnare. In quest’ultima settimana girerete in trenta per le abitazioni di Poggiomarino, le state occupando», un chiaro riferimento alla strategia di Falanga che sta facendo una propaganda elettorale capillare insieme ai giovani della sua coalizione.

A sostegno di Leo Annunziata sono tornati a Poggiomarino il sottosegretario alla Giustizia, Gennaro Migliore, ed il deputato Massimiliano Manfredi. Proprio l’esponente di Governo ha sottolineato l’importanza di fare rispettare le leggi in cabina: «Il primo modo per combattere il voto di scambio è proprio evitare che si possano fotografare le schede». Il parlamentare ha invece detto: «Poggiomarino deve scegliere se restare la città di questi 5 anni o se tornare ad essere una pedina del centrodestra dilaniata dalle clientele. Leo ha oggi accanto la Regione ed il Governo per fare una grande città».

Molto incisivo, inoltre, l’intervento del più votato dei candidati consiglieri e segretario cittadino del Pd, Michele Cangianiello: «Se sul posto di lavoro qualcuno vi dice di votare da qualche parte o dall’altra, minacciando di togliervi il “pane”, venite da me che li denunciamo. Stiamo lavorando per trasformare Poggiomarino nella città leader del Vesuviano, mentre dall’altra parte abbiamo professionisti della politica che in curriculum contano scioglimenti e commissariamenti». Poi l’affondo: «Basta promettere posti di lavoro ai giovani che poi non darete mai», dice rivolgendosi naturalmente ai competitor.

Spazio, infine, ad alcune tra le donne più votate della coalizione. Lucia Ranisi dice: «Ripudiano il marciapiede di via Iervolino, e significa che la tratterebbero malissimo per rovinarlo nel caso dovessero amministrare». L’assessore uscente al Bilancio, Mariangela Nappo, afferma: «Ci siamo assunti delle responsabilità importanti, è una strada che va confermata per dare continuità al progetto». Infine Marimma Zamboli: «Abbiamo tenuto un profilo basso, rispondendo soltanto agli attacchi per ristabilire la verità dei fatti. In questa fase non abbiamo bisogno di fare spedizioni nelle case – dice riferendosi a Falanga ed ai tanti che insieme a lui stanno girando Poggiomarino – noi siamo già all’interno di tutte le famiglie».