È un fiume in piena Leo Annunziata: schiuma rabbia e dice di farlo a testa altissima da quel palco del rione Fornillo dove cinque anni fa ha costruito una parte del suo successo elettorale. Stavolta il Fornillo, insieme a via Matteotti, è finito nel mirino di una presunta “attenzione” da parte delle forze dell’ordine per voto di scambio ed altre infiltrazioni: «Tutte bugie – dice il sindaco – ne ho parlato con i carabinieri e le polizia. C’è qualcuno che vuole infangare i poggiomarinesi per questioni elettorali e lo sta facendo anche attraverso la stampa. Guarda caso si tirano in ballo Fornillo e via Matteotti, dove io vincerò di certo. Allora per fugare ogni dubbio vi dico che sarò il primo in tutti i quartieri».
Annunziata parla poi del Fornillo, «rione dove ci ho messo la faccia, dove siamo riusciti ad avviare la riqualificazione e dove grazie al governatore De Luca saremo in grado di risolvere una volta per tutte la ferita della vasca e degli allagamenti. Solo noi possiamo riuscirci, perché siamo persone perbene». E ancora su Fornillo spiega: «Io da Caldoro ci sono andato, e con me c’erano gli esponenti del comitato civico. Ci promise fuoco e fiamme già entro 15 giorni, ma poi non ha più risposto nemmeno al telefono». E infine: «Lancio un nuovo segnale di distensione agli altri candidati, è l’ennesimo. Questa campagna elettorale si può ancora raddrizzare».
Sul rione periferico si è espresso l’assessore in carica ai Lavori pubblici, Alfonso Troiano, a cui qualcuno gli ha attribuito proprio la delega “al Fornillo”: «Si tratta di un appellativo nato perché ho lavorato a lungo per raccogliere le firme al fine di realizzare il marciapiede. Siamo stati i primi a venire qui. È vero, ci sono stati ritardi, ma la delibera era stata approvata già nel 2012. Adesso di Fornillo vogliono solo farne un luogo dove raccogliere consensi». E l’ex sindaco, Roberto Raffaele Giugliano, alleato di Leo, lancia stilettate contro la coalizione di Falanga: «Fanno venire qui Caldoro, Carfagna, Pentangelo, Cesaro, De Girolamo ed altri che neppure sanno dove sia Poggiomarino. Stiamo realizzando un registro tumori che presto renderemo pubblico. Caldoro, ad esempio, andava portato qui e non in via Iervolino, per fargli vedere da vicino lo scempio a cui dopo cinque anni in Regione non ha voluto mettere fine, aprendo invece ad un progetto che penalizzava ulteriormente Poggiomarino».
Non è mancato in testa al comizio una breve contestazione attuata da Massimiliano Padrini, residente del rione Fornillo e candidato con Forza Italia a sostegno di Maurizio Falanga: «Qui la puzza è insopportabile», ha detto dalla platea. E poi a margine del comizio ha riferito: «Io sono di Torino e vivo qui da tre anni. Sono candidato ma non ne voglio fare una questione politica. Ho appreso che i cittadini del quartiere vivono in questa condizione da decenni e finora hanno ricevuto solo promesse».