Dalla sua abitazione paterna a Picerno, don Antonio Marrese (nella foto durante un’intervista) respinge le accuse a suo carico. «Devo solo aspettare che la Procura faccia il suo corso e lo farà. La mia unica colpa è stata quella di aver presentato degli esposti, sono quelle le lettere delle quali si parla tanto, nessuna minaccia, solo esposti con dei fatti. Nessuna avance. La verità è una certezza e non sono di certo le mie avances ad un militare, peraltro amico fraterno. Sono cose assurde, che fanno male e che hanno il chiaro obiettivo di distruggere la mia figura, la mia persona e il mio ruolo».
Esce allo scoperto, dunque, il prete che per anni è stato vicerettore del Santuario di Pompei prima di essere trasferito a Pisa meno di un anno fa. Il sacerdote che accoglieva i Pontefici, e che ora è stato sospeso dall’arcivescovo di Pompei, è finito all’interno di una vera e propria bufera. È accusato di stalking per avances sessuali rivolte ad un carabinieri originario di Boscoreale e che è in servizio a Pisa: si tratta di un giovane militare, che ha deciso di denunciare i presunti comportamenti del religioso.