Definì il sindaco Vincenzo Carbone “elemosinatore di voti” e “cagnolino al guinzaglio” di un noto politico candidato alle elezioni Regionali del 2010, invitando inoltre la Procura ad intervenire sulle denunce da lui presentate. Invece è stato lui ad essere condannato, naturalmente in primo grado, per diffamazione nei confronti del primo cittadino.

Si tratta del sindacalista palmese, Giovanni de Pietro, noto in città per i suoi tanti impegni di carattere civile. De Pietro, dunque, è stato condannato a due mesi di reclusione, con pena sospesa, ed al pagamento delle spese processuali. La sentenza è stata emanata dal giudice Giovanni Ciervo del Tribunale di Nola. Probabile, anzi quasi certo, che de Pietro farà ricorso per il giudizio avverso.