Pasquale Scotti tornerà in Italia. Il governo brasiliano accoglie infatti positivamente la richiesta del ministro della Giustizia, Andrea Orlando e rende operativa l’estradizione del superboss. Uno dei più pericolosi esponenti della Nuova camorra organizzata cutoliana (Nco), condannato per omicidio volontario e concorso in omicidio volontario e catturato nel maggio 2015 in Brasile, Pasquale Scotti sarà condotto in un carcere italiano entro il prossimo 19 marzo.

Si conclude così, con quest’ultimo atto, l’iter della procedura di estradizione iniziata con la richiesta seguita all’arresto e proseguita con le due decisioni favorevoli della Corte Suprema Federale del Brasile del 20 ottobre e del successivo 15 dicembre 2015. Scotti sarà condotto in Italia entro 20 giorni dalla comunicazione brasiliana e sconterà la pena di 30 anni di reclusione, comprensiva del periodo di detenzione in Brasile, come richiesto dall’autorità giudiziaria brasiliana e ai sensi del Trattato bilaterale in materia di estradizione sottoscritto nel 1989.

Non è da escludere che l’ex braccio destro di Cutolo possa raccontare le sua misteriose verità, per “trattare”, “negoziare” un’intesa. Il deputato “dem” della Commissione Antimafia, Massimiliano Manfredi, esprime pieno «apprezzamento per il successo dell’azione intrapresa dal ministro Orlando al fine di ottenere l’estradizione dal Brasile del boss pluricondannato Scotti, uno dei più pericolosi esponenti della Nuova Camorra Organizzata. Dopo il via libera del governo brasiliano, Scotti tornerà dunque in Italia e si chiuderà così una ferita rimasta aperta dopo la sconfitta della Nco di Raffaele Cutolo da parte dello Stato», conclude Manfredi.