Ancora maniere forti contro lo sversamento di rifiuti selvaggi nelle strade di Poggiomarino. Dopo l’ordinanza del sindaco Leo Annunziata che ha chiuso l’accesso in via Pasquale Giulio Annunziata, infatti, arrivano adesso altre novità in merito alla battaglia per sconfiggere o quantomeno ridurre la piaga della “Terra dei Fuochi vesuviana”. Presto, infatti, nella località ai piedi del vulcano saranno installate una serie di telecamere di videosorveglianza, che avranno naturalmente lo scopo di fare da deterrente a chi insiste violentemente a stuprare il territorio attraverso l’abbandono di scarti di ogni tipologia.
Ad annunciare il provvedimento è il vicesindaco ed assessore all’Ambiente, Gerardo Aliberti. Al momento non si conosce ancora il numero di “occhi elettronici” che proteggeranno la cittadina vesuviana dagli inquinatori, ma sono già chiare le aree dove bisognerà prioritariamente intervenire. Insomma, di certo c’è che le telecamere saranno installate in zone come via Barbarota, via Annunziata appunto, via Vasca al Pianillo, via Fornillo, l’area di Boccapianola e tutte le zone particolarmente sensibili alla grave problematica, che di recente sulla cinta di Poggiomarino si sta proponendo in maniera piuttosto importante.
E non è tutto, poiché sempre l’assessorato competente farà scattare in tempi brevi anche il controllo da parte delle guardie ambientali, una tecnica già adottata con risultati altalenanti anche da diversi comuni limitrofi. Il provvedimento sarà discusso, e presumibilmente approvato, nel prossimo consiglio comunale. Si tratterà di un bando per selezionare 30 volontari che saranno formati in maniera del tutto gratuita, e che potranno tenere d’occhio il territorio: il loro servizio sarà a costo zero. Insomma, un intervento che non comporterà spese per le casse pubbliche e che certamente potrebbe dare respiro sotto l’aspetto della “piaga ecologica”.
«Ci stiamo muovendo per fare qualcosa contro questi continui sversamenti – spiega l’assessore Aliberti – se da un lato abbiamo tanti criminali che insistono a violentare la periferie della nostra città, dall’altro c’è una Poggiomarino che mostra una crescita della cultura ambientale, ed è su questa ritrovata virtù che abbiamo il dovere di operare con tutte le energie possibili». Di recente, in tal senso, sono tanti i collettivi e le organizzazioni che stanno denunciando gli sversamenti, facendo sostanzialmente da “sentinella” per la località poggiomarinese.