Potrebbe essere stata vana la grande ricerca che ha portato nei mesi scorsi all’arresto in Brasile del superlatitante e killer della Nco, Pasquale Scotti. Secondo Il Fatto Quotidiano in un articolo di Arnaldo Capezzuto, infatti, la “bocca di fuoco” dei Raffaele Cutolo potrebbe tornare libera a causa di problemi legati a cavilli ed a burocrazia. In sostanza l’Italia avrebbe ad oggi un paio di giorni per procedere a portare il detenuto nelle carceri nazionali.

«Lo scorso 21 ottobre, il Supremo tribunal federal brasiliano, ha deciso per l’estradizione in Italia dell’ex super latitante – scrive il giornalista di cronaca giudiziaria – I giudici hanno stabilito che non c’è persecuzione politica e quindi Francisco Vitale Visconti, la falsa identità di Scotti a Recife, dovrà far ritorno in Italia e scontare i tre ergastoli. Un meccanismo, però, che sembra essersi inceppato».

E ancora: «Al ministero della Giustizia italiano è tutto fermo. Pasquale Scotti, lo segnalano i suoi avvocati, potrebbe ritornare libero. Pare che il trattato bilaterale tra Brasile – Italia prescriva e detti dei tempi certi per l’estradizione dei cittadini stranieri. Il termine è fissato a 40 giorni dal pronunciamento del Supremo tribunal federal, arco di tempo, entro il quale dev’essere completata la documentazione e sottoposta alla firmata del presidente della Repubblica del Brasile in questo caso Dilma Rousseff. A quel punto il detenuto è preso in carico dall’autorità del paese d’origine. Procedure rigide e tempi rigorosamente da rispettare: in Brasile il prolungamento ingiustificato della custodia cautelare non è consentito. Allo stato dei fatti l’Italia pare non abbia attivato le procedure di estradizione, provocando una violazione della prassi che regola gli accordi Brasile-Italia».