L’approvazione della legge, sostenuta dall’intergruppo parlamentare, infliggerebbe un duro colpo alle mafie e risanerebbe le casse dello Stato. Vantaggi anche sul versante terapeutico ed industriale. Rinascita Civile Vesuviana scende in campo a sostegno del progetto di legge sulla legalizzazione della cannabis. L’obiettivo è quello di spingere l’approvazione di una normativa che avrebbe il pregio di colpire duramente l’economia mafiosa, garantendo al contempo notevoli introiti allo Stato italiano.
«L’introduzione nel nostro ordinamento della legge presentata dall’intergruppo parlamentare per la legalizzazione della cannabis – fanno sapere in una nota i membri del direttivo di RcV – avrebbe un impatto rivoluzionario per l’intero Paese. Oltre a stroncare un’economia mafiosa che dal traffico illecito della sostanza ricava decine e decine di miliardi di euro annui, si garantirebbe una notevole boccata di ossigeno alle casse dello Stato, il quale gestirebbe in regime di monopolio, e con la massima sicurezza, la distribuzione della cannabis, abolendo il degrado che oggi regna nelle cosiddette “piazze di spaccio”. Tuttavia, questi sono solo i vantaggi più evidenti che l’approvazione del progetto di legge porterebbe. Notevoli passi in avanti, infatti, si otterrebbero anche sul versante terapeutico, facilitando la vita ai malati che oggi devono sostenere costi elevati, accompagnati da notevoli difficoltà di reperimento, per procurarsi i farmaci contenenti i composti derivati dalla cannabis. Inoltre la legalizzazione avrebbe il pregio di rilanciare l’industria della canapa, la quale può offrire una alternativa valida ed ecosostenibile ai combustibili fossili come il petrolio. Non dimentichiamo di sottolineare che il progetto di legge ha ottenuto anche il placet della Direzione Nazionale Antimafia».
Il primo appuntamento con la cittadinanza è fissato per domani, domenica 31 gennaio, a San Giuseppe Vesuviano, in Piazza Garibaldi. Gli attivisti di RcV spiegheranno nei dettagli la proposta di legge e inviteranno a firmare online la petizione a sostegno della legalizzazione sulla piattaforma Avaaz.org.